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«Mentre prepari le calze per i bambini e le bambine della nostra amata Calabria, vogliamo chiederti di pensare anche agli adulti, alle donne e agli uomini che ogni giorno combattono le loro battaglie, con un sorriso sulle labbra e un peso sul cuore. Battaglie difficili, soprattutto in ambito sanitario.» Così scrive Amalia Bruni, consigliera regionale del Partito Democratico, in una simbolica «lettera alla Befana».
«La nostra terra, purtroppo, da troppo tempo vive in grande difficoltà», prosegue Bruni. «La Calabria è una regione che lotta contro un sistema sanitario che sta collassando, con risorse che non sono mai abbastanza per garantire un diritto fondamentale, quello alla salute, sancito dalla nostra Costituzione. Come sarebbe bello ricevere nella nostra calza qualcosa di davvero prezioso: la certezza che la salute di tutti i calabresi possa essere protetta e curata come merita.»
I dati sulla sanità calabrese sono drammatici: il 7,3% della popolazione rinuncia alle cure per motivi economici o logistici, un numero ben superiore alla media nazionale. L’aspettativa di vita è inferiore alla media italiana e la mortalità infantile è quasi il doppio rispetto al resto del Paese. Bruni sottolinea: «Questa è un’ingiustizia cocente che va fermata.»
«Chiediamo, cara Befana, di portare con te nella calza dei calabresi un dono che possa fare davvero la differenza: il diritto alla cura e alla salute.» Secondo la consigliera, la Calabria ha bisogno di un sistema sanitario che funzioni, capace di avvicinarsi alle persone senza lasciarle nella paura di non poter essere curate. Le strutture ospedaliere, ferme da troppo tempo a causa di inefficienze burocratiche e gestionali, e le Case della Salute, ancora in fase di progettazione, sono esempi delle sfide da affrontare.
In un territorio vasto e complesso come quello calabrese, con grandi distanze tra i centri urbani e le aree rurali, è urgente attuare progetti che rendano l’accesso alle cure più semplice e immediato. «Cara Befana, chiediamo anche che vengano assunti medici, infermieri e personale sanitario per colmare le gravi carenze del nostro sistema sanitario», aggiunge Bruni. I tempi di attesa sono insostenibili, le strutture sovraccariche e le risorse scarse. «La Calabria non è più in grado di garantire il diritto alla salute a causa della cronica scarsità di fondi destinati alla sanità regionale, ma anche dell’incapacità gestionale e politica.»
Infine, la consigliera invita la Befana a «portare carbone agli amministratori poco attenti e rispettosi del dovere di governare con onestà e responsabilità», mentre ai cittadini che lottano per i propri diritti chiede di tirare fuori una vera cura per la sanità calabrese: «Una sanità che risponda davvero ai bisogni di tutti e che permetta ad ogni cittadino di essere curato con dignità.»
«Quello che vorremmo per questa notte che tutte le feste porta via è che davvero, e non a parole, la salute diventasse finalmente una priorità. Investire seriamente nel miglioramento delle strutture, nell’assunzione di personale, nel potenziamento dei servizi ospedalieri e nelle Case della Salute. È il momento di ridare alla Calabria una sanità che metta al centro la vita e il benessere.»
Conclude Bruni: «Cara Befana, in questo giorno di festa porta con te il messaggio di speranza per tutti noi. I calabresi hanno diritto a una sanità dignitosa per tutti, che, ponendo la vita e la salute al primo posto, non lasci più indietro nessuno.»