«Perché candidarsi alle Regionali mantenendo contemporaneamente la carica di sottosegretario agli Interni?». È la domanda che Calabria 2030 per Tridico rivolge a Wanda Ferro, figura di spicco del centrodestra e tra i nomi più prestigiosi della competizione elettorale di ottobre.

In una nota diffusa stamattina, il movimento solleva dubbi sulla reale permanenza della parlamentare calabrese in Consiglio regionale: «Ci saremmo aspettati che il sottosegretario agli Interni si dimettesse dall’incarico prima della candidatura, ma non è stato così. Sorge il sospetto che l’onorevole Ferro non rimanga in Calabria e questo sarebbe una presa in giro degli elettori».

Il comunicato richiama anche le polemiche sollevate nelle scorse settimane dal deputato Cannizzaro e dalla consigliera Straface, che avevano chiesto al candidato presidente Pasquale Tridico se avrebbe mantenuto l’impegno politico in Calabria in caso di sconfitta. «Tridico concorre per la presidenza e non è sottosegretario agli Interni – evidenzia Calabria 2030 –. A lui non è richiesto di rinunciare a un incarico di governo, a differenza della Ferro».

Da qui l’appello diretto alla sottosegretaria: «Tutti hanno sempre manifestato stima per la correttezza di Wanda Ferro, ma ella stessa sa che le elezioni vengono organizzate dal Ministero degli Interni e che si tratta di una posizione imbarazzante. L’on. Ferro ha il dovere di dire la verità ai suoi elettori. Se si impegna per conquistare consensi deve essere chiara con l’elettorato».

Il movimento ricorda inoltre il torto subito dalla parlamentare nel 2014, quando fu costretta a rivolgersi alla Corte costituzionale per ottenere il seggio che le spettava: «Non perda la sua credibilità ora. Dica se rimarrà in Consiglio regionale, se ha intenzione o meno di dimettersi».

La nota si chiude con un richiamo alla trasparenza: «Rispettiamo Wanda Ferro, ma lei rispetti gli elettori calabresi».