Tutti gli articoli di Politica
PHOTO
«Prudenza, oggettività e rispetto dei tempi della giustizia». È l’appello lanciato dall’avvocato Giacomo Francesco Saccomanno a fronte della vicenda giudiziaria che coinvolge la Regione Calabria e, indirettamente, anche il Presidente Roberto Occhiuto. In una nota diffusa alla stampa, il legale rosarnese – già commissario della Lega in Calabria – invita a evitare ogni forma di «processo mediatico» e sottolinea che le indagini sono ancora in fase preliminare, prive di elementi definitivi o di accertamenti consolidati.
«La vicenda – scrive Saccomanno – non può essere assunta come una verità incontrastata. Si tratta di atti iniziali che, allo stato, hanno una consistenza labile. Giuridicamente siamo dinanzi a una fase istruttoria, con strumenti di garanzia per gli indagati che non equivalgono ad accertamenti di colpevolezza».
«Le nomine al centro dell’inchiesta – osserva – potrebbero non essere state disposte direttamente dal Presidente. Esistono uffici competenti per la legittimità degli atti e la verifica dei requisiti. Se qualcosa non ha funzionato, non si può imputare automaticamente al vertice della Regione».
Nella sua analisi, Saccomanno ricorda i molti casi di assoluzione che negli anni hanno riguardato amministratori pubblici accusati di illeciti poi rivelatisi infondati: «Troppo spesso si distruggono carriere e famiglie per accuse che non reggono al vaglio dibattimentale. E intanto la gogna mediatica fa danni incalcolabili».
«La Calabria non merita un massacro mediatico. Conosco Occhiuto da oltre trent’anni: è una persona di alto valore morale ed etico, attenta a ogni scelta amministrativa. La sua reazione è quella di un uomo innocente che chiede chiarezza».
Il messaggio finale è chiaro: «Lasciamo lavorare in pace i magistrati, ma anche il Presidente della Regione. Ha fatto tanto e deve poter continuare a farlo nell’interesse dei calabresi».