Le accuse di «scippo alla democrazia» rivolte dall’opposizione sulla gestione della Commissione speciale di vigilanza vengono definite «pretestuose e prive di fondamento» dal capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Domenico Giannetta, che interviene per respingere le dichiarazioni dell’europarlamentare Pasquale Tridico.

«La storia del Consiglio regionale – afferma Giannetta – dimostra con chiarezza che la Commissione speciale di vigilanza è stata presieduta cinque volte dalla maggioranza e tre volte dalla minoranza, senza che ciò abbia mai determinato alcun vulnus democratico né compromesso il corretto funzionamento delle istituzioni».

Secondo il capogruppo azzurro, in tutte le legislature la Commissione ha svolto il proprio ruolo «con serietà, rispetto delle regole, etica istituzionale ed equilibrio», vigilando sull’azione amministrativa a prescindere dal colore politico di chi ne deteneva la presidenza. «Parlare oggi di calpestio della democrazia o di concentrazione di potere – sottolinea – significa ignorare volutamente i precedenti e costruire una narrazione che non trova riscontro nella realtà».

Giannetta richiama inoltre l’esperienza della scorsa legislatura, quando la Commissione di vigilanza era presieduta da un esponente della minoranza, appartenente al Movimento 5 Stelle. «In quel periodo – evidenzia – la Commissione è stata convocata solo due volte e per passaggi obbligati. Al contrario, quando è stata guidata dalla maggioranza, è stata letteralmente rilanciata con iniziative di assoluto valore».

Nel suo intervento non manca una critica politica diretta all’europarlamentare Tridico: «Se ne faccia una ragione. Dopo una campagna di false promesse ai calabresi, ha abbandonato la Calabria e oggi, dall’alto del pulpito di Bruxelles, continua a pontificare. Non abbiamo bisogno di prediche da chi poteva esercitare un’opposizione democratica e ha scelto deliberatamente di non farlo».

Per Giannetta, trasformare una legittima aspirazione politica «in un allarme sulla tenuta democratica delle istituzioni rappresenta un falso storico e un’operazione strumentale».

«La democrazia non è mai stata a rischio in passato e non lo è oggi – conclude –. Il Consiglio regionale continuerà a operare nel solco del rispetto reciproco, delle prerogative di maggioranza e opposizione e della piena funzionalità degli organismi di garanzia, nell’interesse esclusivo dei cittadini».