Domenica 5 e lunedì 6 ottobre i calabresi torneranno alle urne per eleggere il nuovo presidente della Regione e i consiglieri regionali. Un appuntamento importante che richiede attenzione, ma bastano pochi passaggi per votare in modo corretto.

Per esercitare il diritto di voto bisogna recarsi nel seggio del proprio comune di residenza con due documenti indispensabili: la carta d’identità e la tessera elettorale. Entrambi vanno mostrati al momento dell’ingresso. Chi ha smarrito la tessera o l’ha completata può richiederne una nuova direttamente all’Ufficio elettorale comunale, aperto anche nei giorni del voto con orari prolungati. È sufficiente presentare un documento d’identità: il duplicato viene rilasciato subito e consente di recarsi immediatamente alle urne.

La scheda elettorale è unica: contiene i nomi dei candidati presidenti e, accanto, le liste collegate.
Si può tracciare una X sul nome del candidato presidente, e in questo caso il voto andrà soltanto a lui.
Oppure si può mettere la X sulla lista collegata, sostenendo così sia la lista sia il presidente che la guida. È valido anche segnare una doppia X, una sul nome del presidente e una sulla lista: il voto resta pienamente valido e coerente.

È invece vietato il voto disgiunto: non si può votare un presidente e poi una lista che sostiene un altro candidato. In quel caso la scheda viene annullata, quindi serve coerenza nella scelta.

L’elettore può scrivere una o due preferenze per i candidati al Consiglio regionale appartenenti alla lista votata, indicando nome e cognome negli appositi spazi.
Se si scelgono due nomi, deve trattarsi di un uomo e una donna, rispettando la doppia preferenza di genere. Se le due preferenze riguardano persone dello stesso sesso, la seconda viene annullata.
Attenzione anche alla lista di appartenenza: i nomi scritti devono appartenere alla stessa lista votata. Se si indicano candidati di un’altra lista, il voto non sarà valido.

Con poche regole e un pizzico di attenzione, ogni calabrese potrà contribuire a scegliere chi guiderà la Regione nei prossimi anni, esercitando un diritto che resta la base di ogni democrazia.