Tutti gli articoli di Politica
PHOTO
«Il Mezzogiorno rischia di pagare un prezzo altissimo per l’ennesima scelta scellerata della Commissione europea, pronta a cancellare la politica di coesione per finanziare il riarmo. Se le anticipazioni sulla bozza del bilancio pluriennale Ue saranno confermate, spariranno i fondi strutturali che hanno rappresentato l’unica vera opportunità di sviluppo per le regioni del Sud: Por, Pac, Fesr, Fse finiranno in un unico fondo gestito dagli Stati centrali, privando le Regioni di ogni autonomia e sottraendo risorse al Mezzogiorno». È quanto ha dichiarato il consigliere regionale e del capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Davide Tavernise.
«Non ci saranno più programmi per l’agricoltura, per la pesca o per le aree più fragili. I fondi — decisi a Roma — andranno a chi ha più potere politico, non a chi ha più bisogno. In pratica, si cancella la coesione territoriale e si istituzionalizza il diverso.
Un colpo durissimo che il governo Meloni accetta senza battere ciglio, troppo impegnato a inseguire le imposizioni di Bruxelles e Washington. Ancora più assordante il silenzio del presidente Occhiuto, evidentemente troppo preso dai suoi problemi giudiziari e dalle guerre di potere in Calabria per difendere il diritto dei calabresi a non essere tagliati fuori.
Meloni, Fitto e Von der Leyen si assumono la responsabilità di aver piegato la politica europea alle logiche dei nazionalismi e del riarmo. Chi governa l’Italia avrebbe dovuto alzare la voce contro una riforma che riporta indietro di decenni la nostra autonomia territoriale e condanna il Sud all’irrilevanza.
Le Regioni, Calabria compresa, non avranno più alcun potere di programmazione ma saranno semplici esecutori delle scelte romane. E a farne le spese saranno i territori più deboli ei cittadini, privati di risorse e futuro.
Come Movimento 5 Stelle ci opponiamo in ogni sede a questa vergogna. L’Europa dei popoli e della coesione sociale – conclude il consigliere regionale e del capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Davide Tavernise – non può diventare l’Europa delle lobby, delle armi e dei governi centrali asserviti ai poteri forti».