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«Complimenti alla Dda e agli investigatori per la brillante operazione “Medusa” – ha dichiarato il sottosegretario all’Interno Wanda Ferro – che conferma in modo inequivocabile come dietro il fenomeno dell’immigrazione illegale si nascondano interessi criminali enormi. Più di trenta sbarchi ricostruiti, circa dieci milioni di euro stimati grazie all’analisi delle transazioni finanziarie. Dietro ogni barcone stipato di uomini e donne ci sono strutture criminali ben organizzate, che agiscono lungo l’intera filiera: dalla traversata, allo smistamento, fino allo sfruttamento».
Per la sottosegretaria, l’inchiesta è un «esempio virtuoso di cooperazione internazionale e determinazione investigativa», resa possibile grazie al coinvolgimento della Direzione nazionale antimafia, del Servizio per la cooperazione internazionale e delle forze di polizia europee. «Il Governo Meloni – ha aggiunto Ferro – continuerà a colpire con determinazione chi lucra sulla disperazione di chi fugge da guerre e povertà».
Sulla stessa linea anche il deputato reggino di Forza Italia Francesco Cannizzaro, che definisce l’operazione come «una risposta efficace e al tempo stesso simbolica», capace di mostrare la pericolosità dell’intreccio tra criminalità e traffici migratori. «Complimenti al procuratore Lombardo, che ancora una volta dimostra come la Calabria faccia scuola a livello nazionale e internazionale, e al Questore Salvatore La Rosa per la cura dei dettagli investigativi».
Per Cannizzaro, la Calabria si conferma crocevia sensibile nel Mediterraneo: «Serve maggiore controllo interforze. È urgente una riflessione comune, nazionale ed europea, per rafforzare la rete di contrasto a chi costruisce imperi illeciti sulla pelle dei migranti».
Dallo schieramento opposto, arriva il plauso del Partito Democratico calabrese, ma con un’aggiunta di riflessione politica. «Lo Stato c’è – afferma il segretario regionale e senatore Nicola Irto – ma serve tutt’altra politica da parte dell’Unione europea. Non possiamo accettare che le coste calabresi diventino territorio di sbarco per bande criminali o teatro di tragedie annunciate».
Il Pd sottolinea l’efficacia dell’azione repressiva, ma chiede soluzioni più strutturali: «Questa inchiesta dimostra la capacità delle mafie transnazionali di adattarsi, cambiare mezzi e strategie, ma anche che lo Stato è più forte. Ora però – conclude Irto – servono risposte politiche giuste, umane e concrete. Non bastano più solo gli arresti».