«Tra le posizioni di chi dice 'il Ponte serve' e 'il Ponte non serve', io sposo una terza posizione: il Ponte serve, quello che non serve è Salvini». Lo dice Davide Faraone, vicepresidente di Italia Viva.

«La gestione di Salvini - prosegue - ci ha condotto in un vicolo cieco. La Corte dei Conti ha chiamato il governo a rispondere a dei rilievi puramente tecnici. Ma io temo che il governo non lo riuscirà a fare. Per cui si dovrà ricominciare tutto da capo, i tempi si allungheranno a dismisura. E tutto questo solo per la smania di Salvini di intestarsi il merito di realizzare il Ponte. È stato superficiale e arrogante. Mentre ancora la Corte dei Conti doveva esprimersi, lui promuoveva le selezioni per lavorare nei cantieri. Eppure, sarebbe bastato rispettare le procedure e le norme dello Stato e non seguire la logica del 'siccome sono eletto, posso fare quello che voglio'».

«Questa arroganza - conclude Faraone - ha creato solo danni perché insieme al Ponte si bloccheranno le opere che si sarebbero potute realizzare con i soldi impegnati per il Ponte».