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Con quasi tre ore di ritardo rispetto all’orario di seconda convocazione, stamattina il Consiglio Comunale si è riunito per il disbrigo di alcune pratiche relative a debiti fuori bilancio , ma anche per la surroga di Filippo Burrone, entrato in giunta qualche settimana fa, permettendo così l’ingresso in Consiglio comunale di Santo Bongani. Sia Burrone – oggi assessore all’ Ambiente – Ciclo integrato delle acque e dei rifiuti – che Bongani sono stati eletti nella lista “Primavera democratica”, ma mentre il neo assessore ha aderito da tempo al gruppo Red con Castorina e Versace, Bongani adesso farà rivivere la lista civica ricoprendo il ruolo di capogruppo della stessa.
Prima della surroga il consueto spazio dedicato ai preliminari, con Demetrio Marino (FdI) che accende i fari sui mercati rionali anche alla luce della sentenza del Tar che ha sospeso la delibera della giunta comunale che sospendeva il mercato di Piazza del Popolo. Proprio la sentenza, secondo Marino, rappresenta una «chiara bocciatura» dell’azione politica dell’amministrazione il cui «fallimento» si può rintracciare nel triangolo composto da Piazza del popolo, Mercato coperto di via Filippini e Centro Agroalimentare di Mortara. Marino chiede quindi di «intervenire con una governance seria», anche perché i mercati soffrono di scarsa attrattività, assenza di promozione e rilancio, ma soprattutto di controllo e decoro. Il riordino per lui «non è solo introdurre nuove regole burocratiche o lo spostamento di qualche banco. Reggio deve diventare polo attrattivo anche per il piccolo commercio di artigianato legato anche alla filiera alimentare».
Massimo Ripepi da parte sua stigmatizza una situazione «molto grave», acuitasi in questo momento. L’accusa è esplicita e netta: «Non riuscite a gestire l’illegalità». E d’altra parte per il coordinatore regionale di Alternativa popolare, le situazioni vanno affrontate di petto: «Occorre gestire le cose con coraggio, forza e determinazione. La decisione presa, che era illegittima, ha provocato un effetto devastante, danneggiando chi con molta difficoltà campava la propria famiglia comprando ad un orario differito e a prezzi migliori». Ripepi ha quindi rilanciato l’idea del mercato fino alle 14 e poi nel pomeriggio animare la piazza con attività culturali ed eventi serali.
«Avete ancora un anno, e se volete collaborazione noi siamo pronti», ha rimarcato Ripepi annunciando anche che da domani in Commissione Controllo e Garanzia darà avvio ad un focus sui Lavori pubblici, fondato soprattutto sul cronoprogramma di opere che sono in realizzazione in questo momento. Il riferimento è soprattutto ai lavori che si stanno dilungando a dismisura sul Lungomare anche se emblematico rimane il caso che riguarda i lavori all’ex cinema Orchidea, bloccati per sei mesi per lo spostamento di una cabina che ha coinvolto Enel e Telecom.
Ai preliminari prende parte anche il leghista Giuseppe De Biasi che sposta l’attenzione sulla manifestazione Aspromarathon delle scorse settimane. Proprio a Vito un concittadino infartuato è morto per il ritardo dell’ambulanza che doveva percorrere il tratto di strada interessato dalla manifestazione sportiva. «Vito ha una unica strada che l’attraversa ed anche un funerale rischia di bloccare tutto» ha tuonato De Biasi che ha chiesto un intervento decisivo: «Mancano 350 metri di strada per il necessario collegamento tra via Lia e Vito. Un intervento da 750mila euro. Vi chiedo di accelerare».
Al termine dei preliminari – più brevi del solito – la surroga di Burrone con Bongani, salutata dall’in bocca al lupo dei colleghi consiglieri e del sindaco secondo cui il neo consigliere è «un esempio anche di un percorso di fiducia nelle istituzioni».

Bongani d’altra parte è stato tra i precari di Palazzo San Giorgio e il primo cittadino su questo incentra il suo intervento: «In questi dieci anni abbiamo vissuto momenti particolari soprattutto per ciò che ha riguardato le vicende relative al lavoro precario, al lavoro che rischiava di non esserci più nella nostra città, e se questo percorso oggi si è concluso felicemente con l’eliminazione del precariato e con la stabilizzazione degli Lsu, con le società partecipate e l’avvio dei concorsi, è frutto anche di una collaborazione, di un percorso condiviso con tantissime persone, tantissimi cittadini tantissimi lavoratori, come Santo Bongani, quindi il suo ingresso in Consiglio comunale vuole essere idealmente il simbolo di questo percorso che naturalmente non finisce qui, ma continua con la certezza che le prerogative dei lavoratori saranno ancora più riconosciute e ancora più tutelate non soltanto all’interno di questa assise ma all’interno del percorso che l’amministrazione comunale porta avanti perché sono sostenute anche da chi queste cose le ha vissute in prima persona».
Subito dopo i lavori sono proseguiti con l’approvazione del regolamento per la gestione e l’uso del centro giovanile denominato “generattivi”. Giuseppe Giordano ha voluto sottolineare il percorso di recupero dei beni confiscati messo in atto dall’amministrazione. «Un investimento per la rigenerazione del luogo fisico» nel centro storico (Galleria Zaffino) con due aree, una laboratoriale e un’altra che ospiterà una sorta di pre-formazioni per giovani tra 18 e 35 anni fornendo competenze specifiche attraverso una intesa forte sviluppata con enti di formazione e università cittadine, Accademia di Belle arti e Conservatorio.
Il regolamento e il Daspo urbano
Passa all’unanimità l’introduzione di misure particolari a tutela della sicurezza e del decoro di specifiche aree urbane e in materia di videosorveglianza privata, sotto forma di modifiche e integrazioni al regolamento di polizia urbana approvato con deliberazione di Consiglio n° 49 del 13 ottobre 2015. A relazionare è il capogruppo dem Peppe Marino, a capo della Commissione Statuto e regolamenti che si è occupata la scorsa settimana dell’argomento con procedura di urgenza considerati anche gli ultimi episodi spiacevoli e violenti avvenuti nel centro storico della nostra città. La proposta fatta, ha spiegato Marino, arriva al termine di un percorso di confronto e di discussione al tavolo tenuto presso la Prefettura ed ha portato all’idea di modificare il regolamento comunale di Polizia locale per consentire una più efficace attuazione dello strumento del cosiddetto Daspo Urbano – tecnicamente chiamato dacur – per «garantire una maggiore sicurezza ai nostri concittadini, in particolare in siti del centro storico con particolare rilevanza storica e culturale – ha detto Marino -.
Per questo motivo è stata presentata alla seconda Commissione questa proposta di delibera illustrata dall’assessore Palmenta e dal Comandante Zucco che mira a inserire tre punti in particolare nel nostro regolamento di Polizia locale: il primo punto è quello di prevedere in alcuni siti della città la possibilità di dare piena attuazione al Dacur e quindi andare a sanzionare con un provvedimento di allontanamento e di divieto di frequentazione alcuni spazi della città nei confronti di persone di cittadini che siano segnalati per comportamenti particolarmente spiacevoli e irrispettosi del vivere civile; il secondo punto particolarmente significativo è quello della possibilità di integrare il sistema di videosorveglianza pubblica cittadina con gli impianti di videosorveglianza privati attraverso la stipula di determinate convenzioni con i privati svolgendo anche una funzione preventiva; il terzo punto riguarda la possibilità di chiedere agli esercenti delle attività commerciali della città di garantire una pulizia nell’area prospiciente il proprio esercizio commerciale».
Il consigliere Franco Barreca ha completato le zone individuate in Commissione con un emendamento che integra la delibera e che prevede l’estensione delle novità nelle zone di via Diana, Tapis roulanti, waterfront, viale Zerbi, piazza San Giorgio, piazza Zerbi, piazza Castello, piazza Canonico, piazza Sant’Anna, piazza Carmine e piazza del Popolo.
Nel corso del dibattito sono arrivati anche dei distinguo, risoltisi però con l’intervento, forse non esaustivo per qualcuno, del comandante Zucco. Intanto Demetrio Marino ha evidenziato alcune criticità perché a suo parere «il regolamento alimenta la logica del controllo e della repressione. La previsione di alcuni obblighi rafforza le disegualglianze invece di risanarle e la privacy è in pericolo. Il decoro urbano, poi, non può essere previsto per ordinanza, ma serve una visione globale: perchè obbligare i commercianti alla pulizia? forse per far lavorare meno la società comunale? Avremmo preferito un percorso più trasparente e partecipato».
Una impostazione che non è piaciuta a Peppe Sera (Pd) che ha parlato di «contraddizione di fondo» alludendo alla legge sulla sicurezza urbana in lavorazione al governo. L’esponente dem giura sulla trasparenza dell’iter e dell’atto (fatto dagli uffici e portato in commissione) e sulla democraticità della proposta, e per quanto riguarda la privacy ha aggiunto: «la vigilanza è relativa ad aree pubbliche, non private, e si intende utilizzare le telecamere private solo quando emerge un problema di ordine pubblico». A proposito di sicurezza Sera rivolgendosi a Zucco chiede più presenza della municipale nelle aree adiacenti le scuole.
Per Armando Neri (Lega) il rischio è di generare in città un diffuso sentimento di insicurezza e degrado sociale a cui l’amministrazione deve dare risposta. Per lui il tema va messo al centro dell’attività amministrativa in senso più ampio. «È necessario immaginare oltre questo provvedimento, contingente ed urgente, da parte dell’amministrazione adottare ulteriori interventi per far sì che il fenomeno della violenza venga arginato. L’efferatezza degli episodi succedutisi negli ultimi mesi fa riflettere, soprattutto se si pensa all’ultimo episodio avvenuto sul Lungomare per futilissimi motivi. Io auspico che si possa dibattere di un provvedimento più alto. Il provvedimento di oggi è prevalentemente repressivo, ma nostro dovere è agire non solo sulla repressione, ma sulla prevenzione, perché credo che fenomeni di questo genere denotino un particolare disagio educativo e formativo».
Da parte sua Filippo Quartuccio ricorda che già in passato si era avviato un percorso nel senso indicato da Neri: «mi fa specie che quelle considerazioni arrivino da un partito che introduce reati nuovi come quello dei rave. Noi qui viviamo una condizione giovanile difficile, ma l’amministrazione comunale non si può occupare dell’educazione familiare dei nostri giovani».
Chiamato in causa il comandante della Polizia Municipale Salvatore Zucco ha condannato la generalizzazione fatta in alcuni interventi: «Il Daspo urbano non è toccasana, ma si può attuare in alcune zone attenendosi alle disposizioni normative. Le aree individuate impattano in maniera conforme con quelle che sono le disposizioni normative e quella ai commercianti non è una generale richiesta di pulire la strada, ma una norma che completa gli obblighi del gestore che troviamo in tutti i comuni italiani e relativi alla produzione della sua attività. Il divieto di stazionamento non è di natura ordinaria, ma molesto, che è previsto dalla disciplina (bere alcolici in maniera non autorizzata, occupazione di suolo abusiva o con attività che impedisce la circolazione). Ci sono insomma paletti chiari in questo senso».