La Reggina 1914 è tornata, e la città di Reggio Calabria esulta per questa rinascita calcistica. Il marchio “Reggina” è stato infatti acquisito all’asta dalla LFA Reggio Calabria di Ballarino, superando le offerte di Stefano Bandecchi e, soprattutto, quella del Comune di Reggio Calabria.

Domenico Giordano, segretario cittadino del PRI di Reggio Calabria, esprime soddisfazione per l’esito dell’asta, augurando alla società un rapido successo: «Non possiamo che essere contenti per il lieto fine di questa spiacevole pagina sportiva degli amaranto, augurando alla società un rapido successo per una veloce rinascita e presenza nel calcio che conta, lì dove la Reggina merita di stare.»

Tuttavia, Giordano solleva una questione finanziaria che ha destato sorpresa tra i cittadini: «Il P.R.I. e tutto il popolo reggino hanno scoperto, con immenso stupore, che le casse comunali hanno almeno centomila euro immediatamente a disposizione, ossia la cifra minima che il Comune ha potuto investire, non riuscendoci, per l’acquisizione del marchio.» Secondo Giordano, la trasparenza dell’amministrazione comunale è carente, e c’è incertezza su come verrà utilizzata la somma destinata per l’asta. «Temiamo che fosse inizialmente destinata per la realizzazione di altre opere che, vincendo l’asta, il Comune avrebbe messo in secondo piano».

Nonostante la disponibilità di questi fondi, Giordano sottolinea l’urgenza di interventi strutturali e congiunturali che la città richiede: «La città avrebbe talmente bisogno di interventi, strutturali e congiunturali (manutenzione stradale, verde pubblico, ecc.), che tale cifra risulterebbe irrisoria per qualsiasi tipo di provvedimento in tal senso».

L’attenzione di Giordano si sposta poi sullo sport di periferia, spesso trascurato e lasciato alle sole associazioni dilettantistiche. Egli richiama l’attenzione sulla necessità di strutture polivalenti e ludiche per i giovani reggini: «Promuovere sport di comunità e di inclusione significa già promuovere legalità e rispetto delle regole, soprattutto in una città come Reggio lacunosa di entrambe».

Un esempio recente è il campo di calcio di Catona, che, nonostante i tentativi di bonifica, è stato oggetto di vandalismo e incendio: «Il campo di calcio di Catona, punto di riferimento per i ragazzi dell’ex VIII circoscrizione, era stato abbandonato per anni e rimasto in balia di barbari che lo hanno annullato negli anni e scippatori che, senza nessun rispetto per la cosa pubblica, hanno derubato la struttura di impianti elettrici, sanitari, infissi e inferriate, fino a diventare discarica. Dopo anni di lotte, la struttura era stata attenzionata dal Comune e finanziata la sua bonifica ma, a pochi giorni dalla sua ultimazione, ha subito un incendio».

Giordano elenca poi le zone ancora sprovviste di impianti sportivi promessi ma non ancora realizzati: «Ciccarello, Cannavò con Vinco e Pavigliana, Modena e San Sperato, Mosorrofa con Cataforio, eccetera eccetera eccetera».

Infine, Giordano lancia un appello affinché le istituzioni collaborino con le società sportive per offrire ai giovani alternative alla “strada” e sottolinea l’importanza dello sport come palestra di legalità: «Le istituzioni in primis, insieme alle società sportive, devono perciò operare insieme per restituire ai giovani reggini una alternativa alla “strada”, ponendo l’accento sul valore educativo dello sport come palestra della legalità. In tal senso, i Repubblicani si augurano che l’amministrazione ponga la stessa attenzione posta per la nostra Reggina 1914 anche per lo sport di periferia».