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«Un momento atteso per il quartiere di Gebbione: la restituzione della piazza del Divin Soccorso alla storica e tradizionale funzione che ha avuto nella nostra città come spazio e luogo di socialità, educazione, cultura, di scambio di idee e modo di vivere. Siamo orgogliosi di questo risultato perché questo quartiere, per la sua tradizione e il suo ruolo determinante in città, aspettava e meritava da tempo questa riqualificazione. La bellezza di questo luogo ci spinge a riconoscere i limiti delle tante cose che bisogna migliorare, ma la bellezza di questa piazza ci stimola a voler fare di più, a partire dagli spazi alle nostre spalle, sui quali stiamo già lavorando».
Con queste parole, il sindaco Giuseppe Falcomatà ha salutato un momento di condivisione e gioia, iniziato con la santa messa e conclusosi con l’abbraccio in piazza dei tanti abitanti del rione che, dopo tanta attesa, hanno potuto riappropriarsi di uno spazio condiviso per socialità e convivialità. Un restyling che ha interessato la piazza del Divin Soccorso nella sua struttura progettuale, pensata come tante stanze ideali fruibili senza alcun ostacolo dal punto di vista materico e visivo, con tre separé e spazi verdi, per far coesistere scenari diversi. I fondi utilizzati fanno riferimento a due lotti, che riguardano anche la riqualificazione dell’ex Bocciodromo, finanziati per una somma complessiva di circa 500 mila euro, a valere sui fondi ReactEU.
«Uno spazio ludico-sportivo – ha spiegato Falcomatà rivolgendosi ai cittadini – che, da sempre, sul nostro territorio ha svolto una importantissima funzione di carattere sociale. Per questo risultato, voglio ringraziare la comunità cittadina del quartiere Gebbione, la comunità parrocchiale del Divin Soccorso e il parroco don Gaetano, oltre a tutti i parroci storici che davvero hanno lavorato su questo territorio. Su tutti, penso a Monsignor Salvatore Nunnari e a don Giorgio Costantino, che hanno sostenuto questa comunità anche nei momenti più complicati».
«Si tratta di lavori frutto di una programmazione. Non bisogna pensare che accanto a questa piazza non ci siano progetti di sviluppo e recupero dell’intero quartiere – ha aggiunto il primo cittadino – ma è anche il risultato di un lavoro di squadra. Per questo, ringrazio tutta la macchina amministrativa: a partire dal vicesindaco, gli assessori, i consiglieri, il Rup, l’ufficio tecnico, la ditta e il progettista, l’architetto Villani Conti, che ha ascoltato in corso d’opera i suggerimenti della cittadinanza, frutto di una progettazione condivisa. Questa è la cosa più importante, e mi sembra che il risultato sia stato raggiunto se siamo così in tanti qui. Sento spesso dire che per mantenere un bene comunale è necessaria la presenza di telecamere. Certo, sono presidi di sicurezza importanti, ma non possono essere sufficienti. La miglior sicurezza si ottiene rendendolo vivo e curandolo con la presenza dei cittadini, che lo fanno tornare a essere un luogo del cuore e lo trattano con attenzione, come fosse casa propria».
Don Gaetano Galatti, parroco della Chiesa del Divin Soccorso, ha commentato: «È il regalo più grande in assoluto, perché viene restituito il polmone di vita per tutta la comunità e per tutto il quartiere di Gebbione. Da questa piazza sono passati e hanno vissuto in tanti, non solo la loro esperienza di fede, ma anche di vita attiva nella città. Restituire un’opera così significa anche impegnarsi affinché venga mantenuta nelle condizioni in cui ci viene consegnata. Per mantenerla viva e attiva, serve ora un maggiore senso di responsabilità da parte di tutti».

