«Unire le forze migliori del riformismo, dell’ambientalismo, del progressismo e del civismo, costituendo una area democratica di larga intesa, allo scopo di offrire a Reggio Calabria, un’alternativa politica solida, concreta e lungimirante».

Il fine è nobile e condivisibile, e su di esso stanno convergendo i partiti più piccoli che si riconoscono nello schieramento di centrosinistra. In quattro (Pri, Psi, Italia Viva e Avs) firmano un documento di riflessione, e un quinto – Azione – si mette alla porta per capire quali siano i reali punti di condivisione con le altre forze politiche e soprattutto se l’obiettivo è comune.

L’incontro ha messo insieme Gabriella Andriani (Pri), Gianni Milana (Psi), Nino Nocera (Iv) e Demetrio Delfino (Avs) con il placet di Giuseppe Graziano commissario di Azione a Reggio Calabria che al momento, pur essendo tra gli alleati di Occhiuto a Palazzo Campanella, si ritrova nelle idee del quartetto politico che guarda al centrosinistra.

«Le suddette forze politiche – si legge in una nota – hanno avviato un confronto finalizzato ad un duplice obiettivo: proporre una classe dirigente che guardi esclusivamente ai bisogni dei reggini ed il rafforzamento delle minoranze, le quali rivendicano pari dignità decisionale, nell’intento di condurre e non di seguire. Un tavolo plurale ma coeso, che parte da una convinzione profonda: la politica è, prima di tutto, un servizio alla comunità, non una vetrina per ambizioni personali, né una macchina autoreferenziale».

Parole chiare e nette che mettono in evidenza la voglia di partecipare alle scelte che contano per un Comune, complicato come quello di Reggio, chiamato alle urne nella prossima primavera. Ma l’incontro, e la nota, servono anche da monito al centrosinistra che si ritroverà a difendere Palazzo San Giorgio, per dire che da soli non si vince e soprattutto che non è mai presto per cominciare a gettare le basi di un nuovo progetto.

«Oggi più che mai, serve un’azione politica competente, partecipata, capace di costruire il futuro della città al di sopra delle appartenenze e dei motivi ideologici». Una «larga intesa» la chiamano i protagonisti, che si propone di rimettere al centro Reggio, con un progetto fondato su ascolto e partecipazione, al fine di approntare una programmazione strategica quale riscatto della debole condizione economica di Reggio e lanciare una sfida aperta al decoro della città, che riqualifichi prioritariamente tutte le periferie e le coinvolga in un nuovo programma di rilancio.

«Non pensiamo ad una mera somma di partiti, ma un costruendo progetto civico-politico – dichiarano i rappresentanti dei Partiti firmatari -. Vogliamo ritornare alla politica con il suo ruolo più nobile: essere uno strumento di elaborazione programmatica permanente. Siamo infatti impegnati nella scelta di una guida adeguata a tali propositi e non per esercitare potere fine a sè stesso, aperta al contributo di tutti coloro che si vogliono aggregare, per costruire insieme la Reggio del futuro». Centrodestra… e centrosinistra, sono avvertiti.