Un tema già noto e che, tuttavia, non smette, purtroppo, di essere attuale: l’astensionismo. Meno della metà degli aventi diritto in Calabria si reca a votare, dunque esercita il diritto di eleggere i propri rappresentanti nelle istituzioni e la più alta libertà in democrazia. Un dato basso che, in questa tornata elettorale ha anche subito un calo rispetto alle scorse elezioni regionali del 2021, passando dal 44,36% al 43,15% in un totale di 2406 sezioni. Dunque questo, per quanto non suscettibile di novità, resta un elemento di analisi dell’esito elettorale, determinato da una minoranza che ancora esercita il diritto al voto.

I fuorisede

Su quasi un milione e 900mila elettori, quasi 875mila hanno votato (43,15%). Poco più di 156mila le schede nulle, quasi 6mila quelle bianche e 35 quelle contestate. Anche se il dato di partenza è viziato tanto dalla mancata permanenza in Calabria di persone che qui hanno ancora solo la residenza e dalla significativa mobilità per studio e lavoro, sulla quale le agevolazioni tariffarie per i viaggi ferroviari, marittimi e autostradali e aerei (circolare 10-bis del 13 settembre 2025 dell’unità organizzativa elettorale della Regione Calabria) non hanno alcun impatto positivo, emerge in tutta la sua evidenza la disaffezione al voto.

I residenti all’estero

Tra gli aventi diritto vi sono altresì circa 367mila calabresi residenti all’estero, iscritti all’Aire (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero) e per i quali non è previsto, in caso di elezioni regionali, il voto per corrispondenza, imponendo il rientro per chi avesse voluto votare. Insomma gli effettivi elettori in Calabria sarebbero circa un milione e due cento mila di cui, di fatto e comunque, soltanto quasi 875mila hanno votato. E dunque l’astensionismo è reale.

Più votanti a Reggio Città

C’è poi il dato più strettamente territoriale, sempre fornito dal portale Eligendo (ministero dell’Interno), riferito alle 676 sezioni nel territorio reggino di cui 196 nella città di Reggio.
A Reggio Calabria città Metropolitana (di fatto nella circoscrizione Sud) ha votato il 44,94%, quasi quanto delle scorse elezioni (44,64%). A fronte di quasi 500 mila elettori (sempre sulla carta), quasi 225mila (44,94%), neppure la metà, hanno votato. Le schede nulle sono state poco più di 4 mila e duecento, la schede bianche poco più di mille trecentotrenta e nove quelle contestate. Reggio, seconda provincia per numero di votanti dopo Catanzaro (45,54%). Seguono Cosenza (42,21%), Crotone (41,09%) e Vibo Valentia (38,89%).


Seppure nel calo generale, invece segna una controtendenza il voto a Reggio Città. A recarsi alle urne è stato il 52,54% degli aventi diritto, pari a quasi 142 mila, a fronte del 46,74% di votanti alle regionali del 2021. In questa tornata hanno votato quasi 75 mila elettori ed elettrici. Le schede nulle sono state 1.362, quelle bianche 271 e 5 quelle contestate. Dato in sensibile aumento rispetto al 2021, quando aveva votato il 46,74% degli elettori, ma che comunque resta basso rispetto al numero degli aventi diritto. Aventi diritto per la cui quantificazione restano valide le riserve già espresse con riferimento al dato complessivo regionale.

La prospettiva delle elezioni Comunali a Reggio

L’affluenza in aumento a Reggio Città, in cui era candidato il sindaco in carica Giuseppe Falcomatà, merita un’analisi contingente.
La città di Reggio sarà a breve chiamata a votare anche alle Comunali per l’elezione del nuovo sindaco e per il rinnovo del consiglio comunale. Lo sarebbe stata a prescindere dalla recente tornata e dall’elezione di Falcomatà a palazzo Campanella.

Il dato di affluenza in aumento di sette percentuali, che pochi non sono, sarà confermato? Un interrogativo che resta viste le dinamiche di questa competizione che per la città di Reggio non è stata solo regionale. Tra i candidati c’era il sindaco in carica a Reggio, anche sindaco Metropolitano, Giuseppe Falcomatà, che nella “sua città” ha doppiato con 6.091 preferenze il secondo e la terza in lista, rispettivamente il consigliere regionale ed ex assessore della sua giunta Giovanni Muraca (2.843) e l’assessora in carica Lucia Nucera (2.428). E tuttavia non è riuscito a superare con le sue 10.341 preferenze, seppure per poco e dopo un finale testa a testa, Giuseppe Ranuccio, primo eletto nella circoscrizione Sud con il suo stesso partito Democratico (con il 15,90% secondo partito della Circoscrizione Sud dopo Forza Italia) con 10.638 preferenze.

Il voto ai sindaci

La piazza di Reggio (solo quella e non anche quella metropolitana) è stata, dunque, determinante per Falcomatà. Ma non lo è stata solo per lui. Correva in queste regionali, infatti, proprio il sindaco di Palmi, Giuseppe Ranuccio che, dopo essersi assicurato nella sua roccaforte 2.959 preferenze, ha pescato bene anche nelle altre piazze compresa quella di Reggio dove è stato votato da 1.862 persone a fronte delle 55 preferenze intercettate invece a Palmi dallo stesso Falcomatà, sindaco metropolitano in carica.

Un quadro decisivo per gli esiti di queste elezioni e anche paradigmatico per una tornata che precede di poco quella nel Comune capoluogo della città metropolitana calabrese. Una tornata che, nel complesso e con numeri alla mano, non ha premiato in modo deciso e compatto l’attuale sindaco reggino mostrando un voto suscettibile di grande frammentazione proprio nello stesso partito. Questo potrebbe lasciare margini a un possibile ritorno del centrodestra a palazzo San Giorgio e potrebbe suggerire al centrosinistra la necessità di maggiore coesione per affrontare la nuova e sempre più vicina sfida per restare al governo della città.

A Laganadi l’affluenza più alta a Mammola quella più bassa

Tornando adesso all’analisi dell’affluenza, a Platì, Bruzzano Zeffirio, Camini, Candidoni, Galatro, Fiumara, Mammola (l’affluenza più bassa del 18,02%), San luca, San Pietro di Caridà, San Procopio, Serrata, Staiti le più basse percentuali dei voto nel reggino, al di sotto del 30%. Stacca tutti per la partecipazione, invece, il comune di Laganadi dove ha votato il 67,74%.