«È in atto una strategia complessiva che punta a smantellare l’intero sistema della sanità territoriale, della quale non saremo né complici né silenti spettatori», scrive il Sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, in una nota che commenta le recenti notizie sui tagli generalizzati alla sanità prospettati dall’Azienda Sanitaria Provinciale (ASP).

«L’ASP ci ha comunicato nei giorni scorsi che sarà soppressa la metà delle guardie mediche ad oggi presenti sul territorio metropolitano, circa cinquanta!», aggiunge il sindaco, evidenziando come anche il laboratorio di analisi pubblico di via Willermin a Reggio Calabria sia a rischio chiusura. La stessa sorte potrebbe toccare ai poliambulatori di Gallico e Pallaro, con quest’ultimo considerato dall’ASP come “alternativo” allo storico presidio di Via Padova, e dunque destinato alla soppressione di uno dei due.

«La chiamano razionalizzazione, ma si tratta di uno dei più feroci attacchi al diritto alla salute che il nostro territorio abbia mai vissuto», continua Falcomatà, sostenendo che queste misure, combinate con la legge sull’autonomia differenziata, sancirebbero la fine del sistema sanitario territoriale pubblico.

Il sindaco critica duramente queste decisioni, accusando l’ASP di non aver appreso nulla dalla pandemia di Covid-19: «In nome di freddi numeri, si tagliano diritti essenziali a tutto vantaggio della sanità privata», colpendo principalmente le categorie più fragili come gli anziani e coloro che non possono permettersi cure in strutture private.

«È un disegno del tutto irresponsabile che non intendiamo accettare passivamente», afferma il primo cittadino, sottolineando che l’investimento dovrebbe essere indirizzato alla sanità territoriale, che ha il compito di decongestionare i grandi ospedali e sostenere i cittadini quotidianamente.

«La politica, le associazioni e le forze sindacali devono mobilitarsi per difendere il diritto alla salute», conclude Falcomatà, invocando una battaglia di civiltà che necessita dell’impegno collettivo dell’intera Calabria.