Finalmente riaperta al traffico la SP 15, importante strada di collegamento tra Scilla, la frazione collinare di Melia e la famosa Gambarie D’Aspromonte. La strada è rimasta interrotta a causa di una frana, la cui origine non è stata chiaramente accertata, per quasi tre anni provocando enormi disagi sopratutto alla popolazione residente nella frazione. Questo territorio è già di per sé fragile dal punto di vista infrastrutturale, e la chiusura anche di una piccola via di collegamento porta a enormi danni anche alla già debole economia di questi luoghi. Si rende quindi necessario tutelare queste fragilità mantenendo in efficienza quel poco che abbiamo, vigilando e operando costantemente sulla manutenzione ed efficienza, prevenendo per quanto possibile, i disastri annunciati che poi provocano enormi disagi per anni.

La frazione di Melia è per Scilla un importante snodo di comunicazione, la collega ai comuni vicini e sopratutto alla stazione climatica di Gambarie d’Aspromonte, porta di eccellenza per entrare nel Parco d’Aspromonte e visitare i nostri bellissimi luoghi, dalla natura quasi incontaminata e dall’aria salutare. Melia già in antichità, veniva attraversata dalla Via Popilia, importantissima strada consolare che collegava Reggio con Capua, dunque aveva già la doppia funzione di collegare il Sud con il Nord e la fascia costiera di Scilla con le catene montuose. Questa peculiarità della posizione strategica di Scilla, anticamente era importante principalmente per scopi militari ma oggigiorno riveste una importante funzione sia per la sussistenza della fragile economia di questi luoghi, sia per il turismo di cui la cittadina vive per almeno sei mesi l’anno.

Recentemente Melia è stata soggetto principale del trekking ed escursionismo, ripristinando in qualche modo le antiche funzioni viarie; l’Associazione Magna Graecia Outdoor ha infatti ripristinato nel comune di Scilla molti degli antichi sentieri di collegamento sia con le frazioni montane che con i comuni confinanti; è stato da poco inaugurato un tracciato che ricalca in parte la Via Popilia, che permette il collegamento da Bagnara, passando dal torrente Favazzina e arrivando al pregevole sito delle Grotte di Tremusa.

E’ infatti possibile, se le poche strade esistenti sono manutenute a dovere, spostarsi dal mare alla montagna nel giro di una ventina di minuti, potendo passare dalle spiagge incantate, grotte, scogliere e ambienti marini subacquei unici, alle meraviglie montane dell’ Aspromonte, fra boschi incontaminati, miriadi di cascate e torrenti, e molti suggestivi luoghi che ci raccontano di storia e mitologia.
Alcune delle frane e smottamenti della SP15, sopratutto nella parte alta del percorso, sono andate a cadere su un antico percorso lastricato che collegava Scilla a Melia, permettendo il transito dei carretti tirati dai muli o dai buoi, il sentiero era chiamato di S. Giovanni o delle ‘ngone, antiche edicolette di cui era costellato durante il percorso. Tale sentiero storico, all’epoca importante, è adesso gravemente danneggiato e quindi non percorribile.

E’ quindi importantissimo che le poche strade di collegamento funzionino a dovere, perchè esse sono come le arterie che portano nutrimento a tutto il corpo e Scilla non può permettere che per colpa di un piccolo trombo le venga tagliato un braccio. Con questa situazione si era creato un mondo paradossale, quasi si faceva prima a salire in collina a piedi che usando un percorso alternativo che costringeva i cittadini a recarsi in altro comune per poter tornare a casa a Melia.

Nei mesi scorsi alcuni cittadini, l’ex vice sindaco Francesco Bellantoni residente a Melia, il geom Vincenzo Porpiglia residente nel Villaggio del Pino e Gianluca Bellantoni residente in Scilla, hanno continuato a interloquire sia con la Commissione Straordinaria del Comune di Scilla, sia con Città Metropolitana responsabile della ex strada provinciale in questione, cercando di far capire che non poteva essere affrontata un’altra stagione estiva in queste condizioni degradate.

Verso l’inizio del mese di Giugno, molti cittadini e associazioni si erano mobilitati su proposta del Comitato Piazza San Rocco, per organizzare un assemblea pubblica, a cui sarebbero state invitate le Istituzioni, e il cui tema principale sarebbe scaturito dalla domanda : “Ha senso parlare e progettare grandi opere con investimenti infiniti di energie e soldi, quando il territorio si ritrova con strade chiuse, ospedali chiusi, e si mina alla sopravvivenza e resilienza di questo popolo dotato di infinita pazienza? “
Adesso, nel pieno della stagione estiva, e tenuto conto che Città Metropolitana ha mantenuto le ultime promesse, aprendo la strada entro Venerdì 21 Giugno, l’assemblea è stata rimandata a data da destinarsi, ma le tematiche rimangono ad aleggiare sul Destino di questo popolo, sempre pronto a sopportare enormi sacrifici e che aspetta piombare giù la prossima spada di Damocle.

La strada SP 15 Scila Melia infatti non è nuova a queste interruzioni e restringimenti di carreggiata, sono infatti decenni che i cittadini devo smuovere le coscienze per attenzionare questa strada alle Istituzioni, e puntualmente per cause che non conosciamo, nascono improvvisamente problematiche che una attenta vigilanza e manutenzione dovrebbero evitare.