«Siamo più pronti e più forti e vogliamo continuare il percorso avviato, perché tanto è stato fatto ma molto resta ancora da realizzare». Con queste parole Salvatore Cirillo, consigliere regionale uscente e candidato di Forza Italia nella circoscrizione Sud, ha sintetizzato la sua visione dal truck del network LaC, sul lungomare Falcomatà. In vista delle elezioni del 5 e 6 ottobre, Cirillo rivendica i risultati ottenuti con la guida di Roberto Occhiuto e lancia il messaggio di una Calabria che ha smesso di vivere solo di cronaca nera per affermarsi, anche fuori dai confini regionali, come terra di opportunità e crescita. Da qui si è snodata una conversazione che ha toccato i temi centrali della campagna elettorale: sanità, infrastrutture, lavoro e prospettive per i giovani.

«La Calabria arriva a questa tornata elettorale più preparata rispetto a quattro anni fa» ha sottolineato. «Il lavoro del presidente Occhiuto è evidente: la nostra è una regione che non viene raccontata soltanto per fatti negativi, ma finalmente anche per i passi avanti fatti in più settori. Abbiamo dato un’immagine diversa, anche a livello nazionale e internazionale». Un cambio di passo che, per Cirillo, è stato tangibile in ogni ambito: dalle infrastrutture all’aeroporto di Reggio, passando per i collegamenti ferroviari, fino ai flussi turistici che hanno ridato centralità alla città dello Stretto.

Uno dei temi centrali dell’intervento è stata la sanità, indicata come «la priorità assoluta». «Quando Occhiuto ha assunto l’incarico da commissario – ha ricordato Cirillo – la sanità era letteralmente distrutta. A Locri, per esempio, non c’era neanche un primario. Oggi i reparti sono stati riorganizzati, sono state aperte le case di comunità, e per la prima volta si è investito anche sul personale. Nonostante le difficoltà, dalle assunzioni alle convenzioni con i medici cubani, siamo riusciti a evitare il collasso del sistema». Secondo Cirillo la sfida ora è consolidare questi interventi: «Ogni calabrese ha diritto a una sanità dignitosa, come in qualsiasi altra regione italiana».

Accanto alla sanità, l’attenzione si sposta sulle infrastrutture e sui trasporti. «L’aeroporto di Reggio è un esempio di quanto un investimento ben mirato possa incidere sull’economia locale. Abbiamo visto crescere le presenze turistiche e moltiplicarsi le attività ricettive. Lo stesso vale per i collegamenti ferroviari sulla Jonica, oggi più moderni e frequenti, e per il porto di Gioia Tauro, che deve finalmente diventare motore di sviluppo occupazionale attraverso il retroporto». Per Cirillo la parola chiave è continuità: «Se abbiamo tracciato una strada, ora dobbiamo portarla fino in fondo».

Un passaggio cruciale dell’intervista è stato dedicato ai giovani e alla lotta all’emigrazione. «Io stesso sono un giovane che ha scelto di restare. Voglio che i miei coetanei abbiano le stesse opportunità. Abbiamo lavorato per cambiare la mentalità che in Calabria non si possa fare nulla. Lo dimostrano i concorsi pubblici finalmente gestiti in modo trasparente, senza raccomandazioni, grazie al protocollo con la Guardia di Finanza. È stato un cambio epocale: i ragazzi hanno potuto superare le prove con merito». Non solo concorsi, ma anche bandi per l’agricoltura e l’imprenditoria: «Abbiamo sostenuto 500 giovani imprenditori agricoli e ne supporteremo altri 500 nella prossima legislatura. Ci sono fondi che permettono di avviare nuove imprese anche fuori dal settore agricolo. Sono strumenti concreti che offrono futuro».

Sul piano politico, Cirillo non ha esitato a lanciare frecciate agli avversari. «Il centrosinistra ha inserito nel programma il cosiddetto reddito di dignità, che è una presa in giro. Non esiste la possibilità di finanziarlo con risorse calabresi o fondi europei. I calabresi hanno bisogno di lavoro, non di assistenzialismo. Dall’altra parte hanno persino citato progetti che noi abbiamo già realizzato: segno che forse non conoscono davvero la Calabria». L’entusiasmo, ribadisce, sta nel «continuare a costruire su ciò che è stato fatto, non su promesse irrealizzabili».

Il candidato ha rivendicato anche la sua attività legislativa: «Ho presentato 56 proposte di legge, alcune delle quali approvate, altre ancora da portare avanti. Tra queste una in particolare mi sta a cuore: quella sulla prevenzione degli abusi sui minori, che prevede il sostegno di psicologi gratuiti per le famiglie. Sono battaglie che nascono dall’ascolto dei territori e che meritano di proseguire». L’orgoglio, per Cirillo, sta soprattutto nel racconto di una Calabria diversa: «Quando incontri persone che restano stupite dalle bellezze della nostra terra, capisci che la narrazione è cambiata. Non siamo solo ‘ndrangheta e cronaca nera, siamo anche borghi, cultura, paesaggi e innovazione».

In chiusura, l’appello agli elettori: «Bisogna votare Roberto Occhiuto perché in questi quattro anni ha dimostrato di saper governare e di avere il coraggio di affrontare le sfide. Non tutto è risolto, i problemi restano tanti, ma abbiamo imboccato la strada giusta. Votare me significa dare continuità a un lavoro fatto di impegno e di presenza costante sul territorio. Significa credere in un progetto che guarda alla Calabria dei giovani, delle imprese, delle famiglie».

Con il voto del 5 e 6 ottobre, Cirillo si gioca la possibilità di tornare in Consiglio regionale per proseguire quel percorso. E lo fa puntando su una promessa precisa: «Abbiamo cambiato la percezione della Calabria. Ora dobbiamo renderla, nei fatti, una terra dove vivere e restare è finalmente possibile».