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Dal truck di LaC sul lungomare Falcomatà, il sindaco di Bovalino e presidente dell’Associazione dei Comuni della Locride, Vincenzo Maesano, candidato del Partito Democratico nella circoscrizione Sud, a sostegno di Pasquale Tridico presidente, ha raccontato la sua candidatura. Una scelta che nasce dall’esperienza diretta sul campo, maturata in otto anni da amministratore, e che si propone di portare in Consiglio Regionale la voce dei territori troppo spesso rimasti inascoltati.

Maesano ha aperto la sua riflessione con un giudizio netto sull’anticipazione del voto: «La Calabria ci arriva male, per colpa delle dimissioni senza senso del governatore. Per mesi ci hanno raccontato che andava tutto bene: indicatori positivi, progetti, azioni concrete. Se era davvero così, perché lasciare a metà legislatura? È stata una scelta politica interna, non un atto nell’interesse dei cittadini». Una scelta che, secondo il candidato dem, ha prodotto un danno evidente: «Abbiamo bloccato l’attività amministrativa, abbiamo trascinato i calabresi in campagna elettorale ad agosto, mentre i problemi veri restano tutti lì, irrisolti».

Le priorità indicate da Maesano nascono dall’esperienza quotidiana di sindaco. «La mia comunità, come tante altre, convive con la carenza di pediatri e di medici di famiglia, con l’accorpamento delle guardie mediche, con l’impossibilità di ricevere cure in tempi rapidi. Nel 2025 non è tollerabile che un diritto costituzionale venga disatteso». Accanto alla sanità, c’è la questione viabilità, che Maesano definisce il nodo cruciale dello sviluppo: «Da Bovalino a Reggio Calabria, novanta chilometri, servono due ore di viaggio. La statale 106 resta incompiuta, con tratti ammodernati a macchia di leopardo. È un problema di sicurezza, ma anche un freno allo sviluppo. Non possiamo accontentarci di promesse, servono soluzioni definitive: completare la 106, pensare a una doppia canna per il traforo dell’Aspromonte, realizzare finalmente la Bovalino-Bagnara, che non è un capriccio campanilistico, ma un’opera strategica per unire i versanti ionico e tirrenico».

Il candidato lega la carenza di servizi al fenomeno più drammatico: «Lo spopolamento è una ferita che si allarga ogni giorno. Senza infrastrutture, senza sanità, senza trasporti, i nostri centri interni e perfino quelli costieri più decentrati si svuotano. Non bastano bonus spot da centomila euro per chi torna nei borghi. Serve una strategia seria, capace di rendere vivibile e attrattivo il territorio».

Per Maesano il vero discrimine è nella qualità dei servizi: «Se avessimo trasporti efficienti, una sanità territoriale capillare, una rete di protezione sociale adeguata, cambierebbe la vita delle nostre comunità. Penso a una metropolitana leggera che colleghi i centri costieri, valorizzando anche il turismo. Penso a fondi mirati per contrastare il dissesto idrogeologico e l’erosione costiera. Servizi significa sviluppo, senza servizi non c’è futuro».

Non solo emergenze, ma anche punti di forza da valorizzare. «Abbiamo un patrimonio culturale, paesaggistico, architettonico enorme. Le risorse ci sono, bisogna inserirle in un piano strategico che generi indotto, occupazione e attrazione di investimenti. La prima versione della Zes Calabria poteva essere una grande opportunità, ma è stata annacquata. Non possiamo più permettere che scelte del genere vengano fatte senza difendere davvero gli interessi della regione».

Interpellato sui programmi degli avversari, Maesano non nega che sulla carta siano tutti affascinanti, ma individua la differenza di metodo: «Troppo spesso i programmi sono libri dei sogni. La nostra proposta, con Tridico presidente, nasce invece dalla vicinanza alla gente. Io credo che la politica si faccia camminando accanto ai cittadini, ascoltando e confrontandosi. È questo che ci distingue da un centrodestra che parla per slogan e social, raccontando una Calabria che va bene, mentre la realtà dice l’opposto».

La decisione di scendere in campo, spiega Maesano, non è stata improvvisata: «Ho vissuto da sindaco la solitudine delle decisioni difficili, gli occhi impauriti della mia gente durante incendi e alluvioni, la frustrazione di non poter dare risposte per mancanza di risorse. Questa esperienza la porto con me. Voglio metterla a disposizione di tutta la Calabria, non solo della Locride, ma anche della Piana, dell’Area Grecanica e dello Stretto. I problemi ci accomunano tutti, e per questo ho deciso di candidarmi nella coalizione che più rappresenta la mia idea di servizio e di politica».

Nell’appello finale agli elettori, Maesano ha rifiutato i toni della propaganda: «Non sono uno che compare ogni cinque anni per chiedere un voto. Ho sempre messo la faccia, nei momenti belli e in quelli più duri. Chi sceglie di sostenermi deve sapere che affida la propria voce a chi conosce i problemi e li ha affrontati ogni giorno. Non prometto miracoli, ma impegno, dedizione e concretezza».

Dal lungomare Falcomatà, la sua candidatura ha preso forma come quella di un amministratore che rivendica radici solide, vicinanza quotidiana ai cittadini e la volontà di trasferire questa esperienza nei palazzi della Regione. Una sfida che, nelle intenzioni di Maesano, punta a restituire dignità ai calabresi attraverso servizi, infrastrutture e una politica finalmente capace di guardare al futuro.