Domani, verso quest’ora, la Reggina e Reggio Calabria sapranno se ci sarà ancora un futuro nel calcio professionistico per i colori amaranto. La partita che si giocherà al TAR è la più importante degli ultimi anni: una bocciatura domani, al netto del Consiglio di Stato come ultimissimo appiglio, sarebbe quasi definitiva.

Dalla giustizia sportiva a quella ordinaria

La questione è sempre quella: la Reggina ritiene di aver operato correttamente per ottenere l’iscrizione al torneo di Serie B 2023/24. La giustizia sportiva ha dato torto a Felice Saladini, con la Covisoc e il Coni che hanno rispedito al mittente le ragioni del patron (ex?) della società dello Stretto. Tocca, adesso, alla giustizia ordinaria, al Tar, che in linea teorica dovrebbe essere molto più vicino alla linea seguita dagli amaranto. Sottolineiamo, però, in teoria: la vicenda è stata così estenuante, anche per coloro che l’hanno dovuta raccontare, che azzardare qualsiasi pronostico sarebbe completamente fuori da ogni amor proprio.

Niente stipendi

In ogni caso, al Tar, non ci si presenta bene. La Reggina, infatti, doveva saldare un milione di euro di stipendi relativi alla mensilità di giugno. Gli amaranto non lo hanno fatto: nè Saladini, né Ilari hanno ritenuto che si dovesse provvedere a pagare coloro che a luglio si sono ritrovati al Sant’Agata per svolgere il ritiro pre-campionato, che attualmente è fermo. Se dovesse esserci domani una vittoria al Tar, insomma, la Reggina sicuramente sarebbe deferita a stagione in corso e la penalizzazione di due punti sarebbe inevitabile. È facile capire perché non sono stati versati questi soldi, ma comunque non è bello, ancora una volta, ammirare un quadro del genere. La speranza, una volta per tutti, è che sia l’ultimissima goccia di un calice amaro, da consumare definitivamente prima dell’ultima parola del Tar.

Balata e l’inizio del campionato

In ogni caso, sempre ponendo caso che la Reggina possa giocare la Serie B 2023/24, andrà capito in che condizioni gli amaranto lo faranno. Il lavoro svolto fin qui dalla squadra non è minimamente al pari delle altre 18 squadre e, ieri, i club hanno stabilito che si partirà senza dubbio il 19 agosto, come preventivato. Balata vuol mantenere il format a 20 squadre e non vuole rinviare lo start della serie cadetta.

Insomma, anche in caso di ammissione decisa dal Tar, Inzaghi (o chi di dovere) avrà a disposizione 17 giorni per preparare bene una squadra a un campionato professionistico.