Il nuovo tecnico amaranto sarà in panchina domani per la prima di Coppa Italia contro la Nocerina
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La Reggina è pronta a voltare pagina. L’arrivo di Alfio Torrisi sulla panchina amaranto, dopo l'esonero di Bruno Trocini, segna l’inizio di un nuovo capitolo, carico di attese e di entusiasmo, ma anche di consapevolezza rispetto alle difficoltà del momento. Dopo un avvio di stagione altalenante, la società ha deciso di puntare su un tecnico giovane ma già esperto, capace di imprimere una svolta sia sul piano tecnico che mentale.
Torrisi, nato il 26 gennaio 1982 in Sicilia, dopo le prime esperienze sulle panchine di Nicolosi, Massiminia, Trecastagni e Sant’Antonio, si è distinto al Paternò portando la squadra a risultati di rilievo in Serie D. L’esperienza al Trapani ha consolidato la sua reputazione: nella stagione d’esordio ha centrato l’accesso ai playoff, vincendo la competizione, mentre l’anno seguente ha guidato i granata alla promozione diretta in Serie C.
Alla Reggina Torrisi arriva in un momento particolarmente delicato. La squadra, costruita con ambizioni importanti, finora ha dimostrato ben poco. I tifosi chiedono risposte immediate, e la partita di domani al Granillo contro la Nocerina, valida per i sedicesimi di Coppa Italia, sarà il primo banco di prova per misurare il cambio di passo auspicato dall’ambiente.
Dietro l’entusiasmo per il nuovo allenatore, resta però la consapevolezza che la risalita non sarà semplice. Torrisi dovrà lavorare in tempi stretti per restituire fiducia al gruppo e fornire un’identità precisa alla squadra. Le prossime settimane diranno se il tecnico vorrà intervenire con modifiche tattiche, richieste di rinforzi o un restyling dell’organico per rendere la rosa davvero competitiva.
L’obiettivo, chiesto a gran voce dalla tifoseria, è quello di migliorare subito la posizione in classifica e gettare le basi per un percorso stabile e ambizioso.
Venerdì 24 ottobre, alle ore 16, Torrisi sarà presentato ufficialmente alla stampa presso la sala Nakamura del Centro Sportivo Sant’Agata: un momento simbolico per sancire l’inizio della sua avventura reggina e rilanciare le speranze di un intero popolo amaranto che non ha mai smesso di credere nei propri colori.