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Da circa 30 anni porta avanti le sue idee rivoluzionarie nel mondo delle percussioni diventando punto di riferimento per i musicisti dando vita al suo primo volume dedicato alla didattica del tamburello. Ospite nel salotto di “A tu per tu”, la rubrica di approfondimento de “Il Reggino” in onda dagli studi di Corso Garibaldi è stato Massimo Cusato, musicista e compositore di Locri. Una passione quella per il tamburello iniziata da adolescente, prima di intraprendere gli studi accademici iscrivendosi al corso di strumenti a percussione presso il Conservatorio di Reggio Calabria e successivamente al Conservatorio di Campobasso, sostenendo esami fino al quarto anno sotto la guida del maestro Giulio Costanzo. Dal 1991 si trasferisce a Roma per approfondire sia lo studio della batteria che delle percussioni con autorevoli musicisti professionisti tra i quali Arnaldo Vacca, Giovanni Imparato, Ettore Mancini, Horazio “ el Negro” Hernandez.
Quindi entra a far parte della band di Eugenio Bennato, all’interno della quale sperimenta l’utilizzo della cassa a supporto del tamburello e dei tamburi a cornice. L’esperimento va a buon fine diventando così pioniere nell’utilizzo del tamburello in combinazione con la cassa della batteria.
Nello stesso anno cofonda i QuartAumentata, gruppo di musica etnica calabrese, con cui continua a sperimentare e ampliare il suo set percussivo fino ad arrivare a nuove soluzioni sonore: il Tamburello – Drumset Combo e il Set misto. Il primo è la combinazione del tamburello con la cassa e l’hihat della batteria mentre il secondo è l’utilizzo sia della batteria sia di altri strumenti a percussione fusi in un unico strumento sonoro. Vive da circa 10 anni tra la Calabria, Roma e New York e proprio in questa ultima ha avuto l’occasione di proseguire la sua formazione perfezionandosi con i grandi maestri tra i quali: Glen Velez, Tommy Campbell, Mike Clark, John Amina, Vince Cherico, Gordon Gottlieb. La sua sensibilità artistica si esprime attraverso scenari musicali trasversali che lo portano a collaborare sia nell’ambito teatrale che in quello musicale, in studio e dal vivo, con artisti di fama nazionale e internazionale come Massimo Ranieri, Niccolò Fabi, Paola Turci, Eugenio Bennato, Simone Cristicchi, Pilar, Tony Bungaro, Lucilla Galeazzi e tanti altri.
Attualmente oltre all’intensa attività concertistica, si dedica alla didattica tenendo masterclass e laboratori di percussioni presso prestigiose istituzioni tra le quali la New York University, il Drummers Collective di NYC, il California Institute of the Arts, il Bennington College, la Hofstra University, l’University of Education di Heidelberg, i Conservatori di Trieste, Adria, Campobasso e Reggio Calabria.
«Io amo moltissimo insegnare – ha raccontato – soprattutto mi piace l’idea di dare ai ragazzi ciò che altri, con cui ho avuto il piacere di lavorare e collaborare, hanno dato a me. Il mio è un libro a metà tra l’antropologico e il didattico. Cosa dico a loro? Se hanno un’idea ben chiara la devono portare assolutamente avanti, e io ne sono la prova vivente. Io non ero capace di scrivere un libro, ma ho fatto quattro anni di ricerca sul campo intervistando psicologi e antropologi. Quattro anni di lavoro intenso. Ascolto molta musica e nella mia vita ho visto tantissimi concerti dal vivo. Mi piace allargare i miei orizzonti esplorando mondi nuovi, ma l’ascolto è fondamentale».