di Lorenzo Vazzana – Sul lungomare di Villa San Giovanni, dove la Calabria sfiora la Sicilia e le correnti dello Stretto sussurrano storie di passaggi e ritorni, il faro di Pezzo si staglia come un custode antico. Alto, fiero, immobile da decenni, veglia sulle acque con l’austera eleganza di chi ha visto il tempo scorrere e le generazioni cambiare. Ha protetto marinai, guidato pescherecci nella nebbia e sfidato tempeste, rimanendo sempre saldo, come una promessa. Alle sue spalle, una luna piena – bianca, rotonda, quasi mistica – lo osserva e lo accompagna. La luce lunare si riflette sulle onde e abbraccia il faro in una scena che pare dipinta. È uno di quei momenti in cui il paesaggio si fa racconto e ogni sguardo si trasforma in memoria. Un simbolo, non solo di orientamento marittimo, ma di appartenenza, di casa, di ritorno.