di Lorenzo Vazzana – Ci sono momenti in cui il tempo si ferma. L’effige della Madonna, portata a spalla dai suoi devoti, varca l’uscio del Duomo con la solennità di un abbraccio atteso. Dopo il cammino tra la sua gente, tra strade intrise di fede e speranza, torna a casa, nel suo tempio. Ai suoi piedi, uomini con lo sguardo rivolto al cielo, mani giunte, occhi pieni di lacrime. Qualcuno piange in silenzio, qualcuno sussurra una preghiera.

Davanti a quel quadro sacro, simbolo di amore materno e protezione, si sciolgono i cuori, si affidano le paure, si rinnovano le promesse. È molto più di una processione: è uno scorcio profondo di vita vera, di fede che unisce e consola. La Madonna non è solo un’icona: è “la Mamma” di tutti, e ogni anno il suo ritorno è un miracolo che si rinnova, tra emozione e sacralità.