Sul Monte Sant’Elia, le tre croci si stagliano contro un cielo grigio e malinconico. In lontananza, lo Stromboli fuma tra le nuvole, come un pensiero che non si spegne mai
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C’è un silenzio che parla, quando le nuvole abbracciano la montagna e il cielo sembra trattenere il fiato. Sul Monte Sant’Elia, le tre croci vegliano immobili, sospese tra terra e cielo, tra fede e memoria.
È una giornata uggiosa, di quelle che avvolgono tutto con una luce morbida e malinconica. All’orizzonte, lo Stromboli fuma piano, nascosto e rivelato dalle nubi come un dio antico che non smette mai di ricordare la sua presenza.
Lì, dove il vento racconta storie e il tempo pare rallentare, lo sguardo si perde. Le croci non sono solo simbolo di fede, ma anche di resistenza, di amore per questa terra sospesa tra il mare e l’eterno.
E tra le nuvole, si ha l’impressione che il cielo ascolti, che il vulcano risponda, e che ogni pensiero trovi finalmente pace.

