di Lorenzo Vazzana – Ci sono istanti in cui la natura si concede completamente allo sguardo, e sembra parlare al cuore. Da Santa Trada, lo sguardo si perde nello Stretto di Messina, in quel punto dove la terra sfiora l’infinito e il tempo pare rallentare. Il Pilone di Punta Faro si erge sottile, elegante, come una mano tesa verso lo Stromboli, che appare limpido, quasi vicino, sospeso sul mare. Le nuvole danzano lente nel cielo al tramonto, tingendosi di sfumature dorate, rosa e indaco, in un gioco di riflessi e silenzi. È uno spettacolo che sa di nostalgia e meraviglia, come un pensiero che non si riesce a trattenere. In quell’equilibrio perfetto tra luce e ombra, tra presenza e lontananza, c’è la poesia di un luogo che non smette mai di incantare. Un momento che non si guarda soltanto, si sente.