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Sguardo fermo, parole nette, visione lucida. Caterina Trecroci non è una candidata qualunque. È presidente del Consiglio Comunale di Villa San Giovanni, amministratrice e donna profondamente legata a una storia familiare segnata dalla violenza mafiosa. Oggi quella ferita si fa missione civile. E la candidatura con la lista Tridico Presidente diventa scelta di impegno.
Ai microfoni di Speciale Elezioni 25, format itinerante del Network LaC, Trecroci ha raccontato perché ha scelto di scendere in campo per le regionali 2025. «Non è stata una scelta semplice, né improvvisata. Ma è stato il momento del sì. Abbiamo il dovere di contribuire a un processo di cambiamento vero, radicato nel territorio, fondato sulla legalità e sulla responsabilità collettiva».
Una Calabria che reagisce
La prima riflessione è sull’attualità: una corsa elettorale improvvisa, ma che – secondo Trecroci – ha acceso una risposta positiva nei calabresi. «C’è voglia di cambiare. Dopo lo stupore iniziale, la Calabria ha dimostrato ancora una volta la sua capacità di reagire. È una terra che sa rimettersi in pista, anche nelle difficoltà». Una visione che parte dall’osservazione del presente, ma guarda dritto al futuro.
Sanità e sicurezza: i nodi mai sciolti
Fra i punti nevralgici della sua proposta politica c’è la sanità. «Il sistema sanitario calabrese è un non-sistema. Non ha superato il commissariamento e non garantisce il diritto alla salute», afferma senza mezzi termini. Per Trecroci, il futuro passa dal superamento del deficit, dal reinvestimento sulle strutture e soprattutto da misure capaci di attrarre le professionalità emigrate altrove. E poi c’è la sicurezza. «La legalità non è uno slogan, ma una condizione necessaria per vivere. Serve una task force vera, una presenza forte dello Stato che protegga i cittadini e chi vuole lavorare onestamente».
Legalità, welfare, terzo settore: “Valorizzare le eccellenze, senza dimenticare i fragili”
Il programma di Trecroci si fonda su una visione integrata: sanità, legalità, welfare, cultura. «Le fragilità in Calabria non sono solo economiche. Ci sono fragilità educative, culturali, civiche. Serve una politica che sappia leggere questi bisogni e metterli in rete con le risorse che abbiamo». Nel confronto con i programmi altrui, Trecroci apprezza alcune proposte – come la stabilizzazione dei lavoratori nei settori pubblici – ma invita a rivedere le modalità: «Non possiamo trattare tutti i profili allo stesso modo. Bisogna valorizzare le competenze, non solo contare numeri».
No al Ponte, sì alle priorità vere
Sulle infrastrutture, la candidata è chiara: «Il Ponte sullo Stretto non è una priorità per noi. Ha troppe criticità e non risponde ai bisogni concreti del territorio. Servono trasporti interni efficienti, collegamenti reali con le altre regioni del Sud. È questa la vera emergenza». Una posizione netta, in contrasto con alcune linee guida dei governi precedenti, ma coerente con la sua visione pragmatica.
“Una Calabria che non ha paura di essere se stessa”
Alla domanda finale, sul perché candidarsi ora, Trecroci risponde con consapevolezza: «Ho un incarico importante da Presidente del Consiglio. Lasciarlo non è semplice. Ma oggi serve generosità. Serve una voce collettiva, responsabile. E questo è il momento di metterla in campo». La sua Reggio Calabria ideale? «Una città che esporti cultura, che non finga di essere altro, ma che abbia la forza di essere pienamente se stessa. Reggio può diventare un polo di attrazione se investe in trasporti, turismo, consapevolezza identitaria. Ma serve visione. E serve coraggio». Caterina Trecroci è candidata capolista nella lista “Tridico Presidente” alle Elezioni Regionali 2025. La sua candidatura si propone come ponte tra il territorio e le istituzioni, tra memoria e impegno futuro.