giovedì,Aprile 25 2024

Ospedale di Oppido, la pioggia non ferma i cittadini nella battaglia per una sanità equa ed efficente

Ieri per le strade del centro preaspromontano la sfilata del Comitato. Politica presente in maniera trasversale, anche se si contano assenze tra i sindaci: «Insieme, uniti, possiamo fare grandi cose»

Ospedale di Oppido, la pioggia non ferma i cittadini nella battaglia per una sanità equa ed efficente

La pioggia battente ieri sera non ha fermato il “Comitato spontaneo 19 febbraio a difesa dell’ospedale Maria Pia di Savoia di Oppido Mamertina” e le migliaia di cittadini accorsi anche dai paesi limitrofi, per «rivendicare il diritto a una sanità equa ed efficiente», attraverso il flashmob organizzato dallo stesso Comitato, che ha visto la partecipazione anche del consigliere regionale Domenico Giannetta, dei sindaci di Oppido, Bruno Barillaro; di Varapodio, Orlando Fazzolari; di Palmi, Giuseppe Ranuccio e di Cinquefrondi, Michele Conia. Presenti anche i rappresentanti delle varie associazioni che operano sul territorio, tra le quali “Progetto città della Piana”, con in testa il presidente Armando Foci e il segretario Aldo Polisena e “Ci siamo rotti”, guidata da Mariano Mazzullo. Non è passata inosservata invece, l’assenza dei sindaci di Molochio, Terranova Sappo Minulio, Santa Cristina d’Aspromonte, Delianuova e Scido, che nonostante l’invito non si sono presentati.

Una manifestazione pacifica, che ha visto dapprima sfilare i cittadini per le vie del paese esibendo diversi cartelloni che recitavano: “Rivendichiamo il diritto alla salute”, “Violato l’articolo 32 della Costituzione” per citarne alcuni, culminato poi nel piazzale antistante il nosocomio dove la portavoce del Comitato Margherita Mazzeo, ha letto il documento – redatto dallo stesso Comitato – contenente le proposte di riqualificazione per l’ospedale di Oppido Mamertina e inviato nei giorni scorsi al commissario straordinario dell’Asp Lucia Di Furia, al commissario ad acta della sanità e governatore della Calabria Roberto Occhiuto e al garante regionale della salute Anna Maria Stanganelli.

Il flashmob ha fatto seguito al presidio permanente che da quasi un mese vede i cittadini presidiare il piazzale antistante l’ospedale cittadino, messo in piedi per scongiurare la chiusura del nosocomio, allorquando si paventò la possibilità per via della carenza di personale. La tenacia dei cittadini, che dallo scorso 19 febbraio non abbandonano la loro postazione, ha già portato buoni risultati, quali la sopravvivenza del reparto di Lungodegenza e l’invio di sei medici cubani che si alternano per coprire la reperibilità notturna, così come promesso dal commissario dell’Asp Lucia Di Furia durante la sua visita dello scorso 21 febbraio. Ma quanto finora ottenuto non basta, perché i cittadini rivendicano un ospedale efficiente, che possa assicurare le cure necessarie ai tanti cittadini della fascia preaspromontana, i quali in caso di emergenza devono fare i conti con un lasso di tempo troppo esteso per raggiungere l’unico ospedale della zona, quello di Polistena o addirittura di Reggio. Per tale ragione i cittadini chiedono che l’ospedale ritorni ai fasti di un tempo, prima che venisse spogliato di tutti i servizi, a cominciare dalla riapertura del Ppi, chiuso definitivamente ad agosto dello scorso anno.

Il Comitato: «Grazie a chi ha accolto il nostro appello»

«Grazie a tutti coloro che hanno accolto il nostro appello in difesa dell’ospedale di Oppido Mamertina – hanno esordito i rappresentanti del Comitato -. Grazie a ognuno di voi per la vostra preziosa presenza. Grazie a tutte le associazioni e alle autorità intervenute. Insieme, uniti, possiamo fare grandi cose per Oppido, per la Piana e per l’intera provincia».

Il sostegno dei sindaci

«Sto portando avanti insieme ai cittadini di Oppido la battaglia per far riaprire questo ospedale», ha affermato il sindaco di Varapodio Orlando Fazzolari. Per Michele Conia, sindaco di Cinquefrondi, «è importante che il popolo esprima il proprio dissenso contro decisioni criminali, che come sempre vanno a ledere diritti primari e fondamentali. Ennesimo smacco e schiaffo al nostro territorio, questa costante vergogna che accompagna le nostre battaglie da anni riguardo questa tematica. L’ospedale di Polistena, quello di Gioia Tauro, quello di Locri, e adesso la costante protesta a Oppido.

Sono tanti i fronti aperti che hanno bisogno del nostro appoggio, e che per mero calcolo costi-benefici fatto da qualche burocrate chissà dove, vuole barattare la salute pubblica con uno o due zeri in meno su qualche voce di bilancio. Invitiamo tutti a sostenere l’iniziativa, e ricordiamo che ogni piccola distrazione e cedimento da parte nostra, equivale a un ulteriore danno perpetrato nei confronti del sud. La nostra terra ha bisogno di un popolo unito che non abbassi più la testa, io sarò al fianco del comitato di Oppido convintamente fino alla vittoria».

Il primo cittadino di Palmi Giuseppe Ranuccio ha sottolineato che «siamo qui per chiedere la riqualificazione dell’ospedale di Oppido Mamertina e, più in generale, per rivendicare il diritto a una sanità equa ed efficiente. Anche in questa occasione siamo dalla parte del territorio, dalla parte dei cittadini depredati, nel corso degli anni, di ospedali, strutture sanitarie e presidi. Non ci stancheremo mai di porre al centro del nostro impegno il diritto alla salute, il diritto a essere cittadini normali. Non c’è colore politico che tenga, non c’è spazio per i campanilismi. Prima la salute».

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