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I responsabili regionale e provinciale del Sindacato degli infermieri italiani, Unità locale Nursing Up Calabria, Stefano Sisinni e Roberto Cetina, hanno inviato una lettera al prefetto Clara Vaccaro – e per conoscenza al commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro dal disavanzo del settore sanitario della Regione Roberto Occhiuto – per chiedere «un incontro, urgente, per discutere della situazione riguardante le gravi criticità oggi presenti all’interno dell’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria, e le conseguenti ricadute che le stesse problematiche stanno avendo sui lavoratori della sanità reggina.
Premesso che il sindacato Nursing Up è maggiormente rappresentativo a livello nazionale e, pertanto, firmatario di CCNL Comparto Sanità – scrivono i sindacalisti nella missiva – si fa rilevare che in data 03.04.2023 è stato siglato accordo tra l’Asp di Reggio Calabria e i sindacati per la definizione della problematica concernente la mancata erogazione dei buoni pasto per il periodo che va dal 01.05.2016 al 31.12.2022, erogazione questa che sarebbe dovuta avvenire entro il 30.06.2023 e che, di fatto, non è
avvenuta. La tempistica non rispettata dall’Azienda nell’erogazione di quanto illo tempore pattuito nell’apposito accordo sindacale, nonché la mancata informazione alle OO.SS. sui motivi di tale inadempienza, configurano in sé una condotta antisindacale che, nei mesi scorsi, si è sempre più conclamata nei confronti della nostra organizzazione sindacale che ha cercato di tutelare gli interessi legittimi dei lavoratori.
Quel che oggi si contesta all’Asp di Reggio Calabria è il modus operandi del management aziendale che pretende dai lavoratori la sottoscrizione di una liberatoria ai fini del riconoscimento dei buoni pasto, senza nemmeno aver notiziato il dipendente circa il metodo applicato per il calcolo degli stessi, e senza aver indicato nella già menzionata liberatoria il quantum riconosciuto ad ogni singolo lavoratore. Tale pretesa è in totale spregio del già menzionato accordo sindacale del 3 aprile 2023 che prevedeva, al punto 4, che i dipendenti solo al buon esito di tale accordo avrebbero potuto rinunciare al contezioso in essere e a qualsivoglia ulteriore pretesa. Appare ovvio, inoltre, che sottoscrivere una liberatoria aleatoria così come confezionata dall’Azienda, risulterebbe lesiva di ogni diritto del lavoratore che, paradossalmente, si troverebbe a rinunciare a priori a una eventuale azione giudiziaria intrapresa o da intraprendere, avendo come contropartita l’incertezza su ciò che di fatto gli verrebbe riconosciuto firmando ed inviando la liberatoria in contestazione.
Il Nursing Up ha già contestato fortemente l’Asp di Reggio Calabria invitandola formalmente, tramite apposita diffida e messa in mora inviata a mezzo PEC in data 10.10.2023, a provvedere all’invio di apposita griglia di calcolo contenente il conteggio per anno e per ogni singolo lavoratore relativo al quantum riconosciuto a titolo di buono pasto, ed a comunicare il metodo applicato per il calcolo del buono pasto stesso. Contestualmente è stato chiesto, sempre a mezzo PEC inviata al direttore generale dell’Azienda, un apposito incontro chiarificatore. L’Asp di Reggio Calabria, pur avendo fissato, per il giorno 26 ottobre u.s., l’incontro con il Nursing Up ha ritenuto di doverlo revocare, tramite il direttore amministrativo che ha così motivato tale decisione: “ho appreso nella tarda serata del giorno 24 ottobre che il Sindacato da Ella rappresentato ha ritenuto di far diventare la questione di rilievo mediatico dandone notizia alla testata il Reggino.it, con un articolo pubblicato intorno alle ore 20. Tale scelta, legittima e non contestabile, pregiudica comunque il rapporto di leale collaborazione e confronto che questa Direzione voleva instaurare con la Nursing Up, come già avviene con gli altri Sindacati. Le comunico, pertanto, che la convocazione del giorno 26 ottobre è revocata”.
Allora ci siamo chiesti: perché il management dell’Asp di Reggio Calabria ha deciso di interrompere le relazioni sindacali con il Nursing Up, che ha informato i lavoratori e l’opinione pubblica su quanto sta accadendo? Perché il Nursing Up, informando la stampa, avrebbe pregiudicato il rapporto di leale collaborazione con la direzione dell’Asp? Domande che avremmo voluto rivolgere ai diretti interessati, ma ciò non è stato possibile perché non ci è stata data l’opportunità. Dopo tale fatto, da noi ritenuto molto grave in un Paese democratico, la condotta dell’Azienda è stata, oggettivamente, ostile e di totale chiusura nei confronti dell’O.S. da noi rappresentata. Ciò nonostante, il Nursing Up ha continuato a chiedere informazioni, evidenziare disservizi e inadempienze e contestare tutta una serie di, comportamenti e/o atti amministrativi adottati dall’Asp di Reggio Calabria che, a nostro avviso, risulterebbero vessatori nei confronti dei lavoratori, non conformi agli accordi sindacali sottoscritti ed alle norme sancite dal vigente CCNL comparto sanità:
- comunicazione inviata, a mezzo PEC, in data 23.08.2023 avente oggetto Richiesta incontro;
- nota inviata, a mezzo PEC, in data 18.10.2023 avente oggetto Assegnazione temporanea ex
art. 42 bis d.lgs. n. 151/2001; - nota inviata, a mezzo PEC, in data 23.10.2023 avente oggetto Delibera n. 397 del
20/04/2023 – Contestazione; - nota inviata, a mezzo PEC, in data 28.10.2023 avente oggetto “Contrattazione collettiva
integrativa”; - nota inviata, a mezzo PEC, in data 09.11.2023 avente oggetto “Buoni pasto –
contestazione”; - nota inviata, a mezzo PEC, in data 13.11.2023 avente oggetto “Regolamento incarichi di
funzione – richiesta atti”; - nota inviata, a mezzo PEC, in data 02.12.2023 “Contestazione – richiesta chiarimenti”,
posta anche alla Sua attenzione; - dichiarazione a verbale del 22.11.2023.
Al momento tutte le legittime azioni messe in atto dal Nursing Up nel rappresentare le giuste
rivendicazioni dei lavoratori, purtroppo, non sono state tenute nella giusta considerazione da parte
dei responsabili dell’Asp di Reggio Calabria, e ciò non ha permesso di risolvere le tante criticità
presenti. Pertanto, riteniamo che la particolare situazione descritta richieda iniziative da parte della Prefettura di Reggio Calabria e dalle Istituzioni interessate. Gentile Sig. Prefetto, il nostro intento è quello di evitare l’acuirsi della lotta sindacale, una lotta che, beninteso, noi siamo determinati a portare avanti senza sosta, coinvolgendo i cittadini e sensibilizzando l’opinione pubblica. Proprio per evitare questo, chiediamo il sostegno delle varie istituzioni a vario titolo interessate».

