Reggio, il sindacato diffida l’Asp: «Non rispettato accordo sui buoni pasto»
Una tempistica non rispettata che ha costretto il sindacato ad azionare le vie legali considerando che le inadempienze «configurano in sé una condotta antisindacale»
I lavoratori aderenti all’Organizzazione Sindacale denominata Nursing Up, rappresentati da Stefano Sisinni hanno diffidato l’Asp di Reggio Calabria.
Ad aprile del 2023 è stato siglato accordo tra l’Azienda e i sindacati per la definizione della problematica che riguarda la mancata erogazione dei buoni pasto per il periodo che va dal 01.05.2016 al 31.12.2022, per un totale di erogazione di 8 buoni pasto mensili per ogni dipendente, erogazione questa che sarebbe dovuta avvenire entro il 30 giugno e che, di fatto, non è avvenuta.
Una tempistica non rispettata che ha costretto il sindacato ad azionare le vie legali considenrando che le inadempienze «configurano in sé una condotta antisindacale. Quel che oggi si contesta è, ancora una volta, il modus operandi del Management aziendale che senza alcuna informazione preventiva alle OO.SS., pretende la sottoscrizione di una liberatoria ai fini del riconoscimento dei buoni pasto, senza nemmeno aver notiziato il dipendente circa il metodo applicato per il calcolo degli stessi, e senza aver indicato nella predetta liberatoria (finora circolata solo nei corridoi dell’Asp) il quantum riconosciuto ad ogni singolo lavoratore.
Va da sé che sottoscrivere una liberatoria aleatoria così come confezionata dall’Azienda, risulterebbe lesiva di ogni diritto del lavoratore che, paradossalmente, si troverebbe a rinunciare a priori ad una eventuale azione giudiziaria intrapresa o da intraprendere, avendo come contropartita l’incertezza su ciò che di fatto gli verrebbe riconosciuto firmando ed inviando la liberatoria in contestazione».
Nell’accordo veniva stabilito che i dipendenti «solo al buon esito di tale accordo avrebbero potuto rinunciare al contezioso in essere e a qualsivoglia ulteriore pretesa ancorché non azionata e riguardante il periodo sopra indicato». Pertanto, il sindacato ha diffidato l’Asp a «voler provvedere all’immediato invio di apposita griglia di calcolo contenente il conteggio per anno e per ogni singolo lavoratore relativo al quantum riconosciuto a titolo di buono pasto, nonché comunicazione del metodo applicato per il calcolo del buono pasto stesso, atteso che in alcuni luoghi di lavoro, es. nel P.O. di Locri, l’informatizzazione del sistema di rilevazione delle presenze è stata messa a regime in data successiva all’anno 2016».
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