In riferimento al comunicato stampa diffuso dalla Direzione del Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria, le scriventi Organizzazioni Sindacali ritengono necessario fornire puntuali chiarimenti, respingendo con forza ogni accusa di “strumentalizzazioni” o “pressioni” e ribadendo che l’azione sindacale è esclusivamente orientata alla tutela della legalità, della trasparenza e della meritocrazia.

È improprio e fuorviante sostenere che i pareri ANAC richiamati escludano l’esistenza di ipotesi di incompatibilità. In particolare, il parere ANAC n. 2220/2025 del 18 giugno 2025 si limita ad affrontare il tema del conflitto di interessi derivante dalla sovrapposizione di ruoli, precisando che tale situazione, pur non configurando automaticamente un’incompatibilità assoluta, impone rigorosi obblighi di astensione. Si tratta di un ambito concettualmente e giuridicamente distinto rispetto al regime delle incompatibilità, che resta pienamente vigente.

La stessa ANAC, nel fascicolo n. 2674/2025 del 23 luglio 2025, ha infatti ribadito l’applicabilità delle indicazioni fornite dal Dipartimento della Funzione Pubblica con la Circolare n. 11 del 6 agosto 2010, tuttora valida. La normativa di riferimento, contenuta nell’art. 53, comma 1-bis, del D.lgs. n. 165/2001, stabilisce che non possono essere conferiti incarichi di direzione di strutture deputate alla gestione del personale a soggetti che rivestano o abbiano rivestito, negli ultimi due anni, cariche in organizzazioni sindacali o abbiano intrattenuto rapporti continuativi con le stesse.

Tale vincolo si applica a tutti gli incarichi conferiti con atto formale, riguarda anche strutture prive di rilevanza esterna e si estende alle posizioni organizzative e alle competenze attribuite per delega. Il regime di incompatibilità si applica a qualsiasi livello dell’organizzazione sindacale, inclusa la carica di componente RSU.

Per questi motivi, risulta inappropriato e ingannevole richiamare parzialmente i pareri ANAC per affermare l’assenza complessiva di incompatibilità quando, al contrario, la normativa vigente e i chiarimenti dell’Autorità confermano l’esistenza di vincoli giuridici puntuali, la cui violazione rappresenterebbe un grave vulnus ai principi di imparzialità e meritocrazia.

Analoga preoccupazione riguarda la Commissione d’esame: liquidare come “gravi asserzioni” i dubbi sollevati senza produrre atti chiari e trasparenti non contribuisce a rassicurare i lavoratori.

È inoltre inaccettabile utilizzare il bisogno di assistenza dei pazienti e l’attesa decennale dei lavoratori come leva morale per giustificare una procedura che presenta evidenti criticità.

Non è nostra intenzione impedire lo svolgimento della procedura, ma chiediamo che essa venga espletata in modo pienamente legittimo e trasparente. Qualora la procedura dovesse essere annullata in sede giudiziaria, la responsabilità ricadrebbe esclusivamente su chi ha scelto di ignorare i ripetuti segnali d’allarme.

Per tali ragioni, le scriventi Organizzazioni Sindacali chiedono formalmente l’intervento del Commissario ad acta della sanità calabrese, on. Roberto Occhiuto, affinché sia garantita la corretta applicazione della normativa in materia di incompatibilità e prevenzione dei conflitti di interesse.

Il rispetto delle regole non è un ostacolo alle legittime aspettative dei lavoratori, ma una garanzia imprescindibile di legalità, trasparenza e credibilità dell’azione amministrativa.

Le Organizzazioni Sindacali continueranno la propria azione in ogni sede istituzionale competente, incluse Prefettura, Magistratura e Autorità anticorruzione, avverso i vertici del GOM e la commissione tutta, dal momento che è stata ampiamente ed anticipatamente avvisata, affinché al GOM di Reggio Calabria prevalgano il merito e la correttezza, e non logiche opache o predeterminate.