mercoledì,Aprile 24 2024

Sant’Eufemia, consiglio comunale sciolto per mafia dal Governo

La decisione nel corso del Cdm di ieri. Accertate infiltrazioni della 'Ndrangheta dopo l'inchiesta Eyphemos che aveva portato all'arresto del sindaco Creazzo e di altri importanti esponenti politici locali

Sant’Eufemia, consiglio comunale sciolto per mafia dal Governo

Il consiglio comunale di Sant’Eufemia d’Aspromonte è stato sciolto per infiltrazioni mafiose. Lo ha deciso ieri il Consiglio dei ministri che ha recepito la proposta del ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, la quale, a seguito di approfonditi accertamenti ha verificato come l’assise comunale eufemiese fosse condizionata, nella propria attività, dalla presenza di concrete infiltrazioni mafiose.

L’operazione Eyphemos


Tutto prende avvio con l’operazione Eyphemos che ha portato all’esecuzione di 65 ordinanze di custodia cautelare, di cui 53 in carcere e 12 agli arresti domiciliari, emesse nei confronti dei capi storici, elementi di vertice e affiliati di una pericolosa locale di ‘ndrangheta operante a Sant’Eufemia d’Aspromonte – funzionalmente dipendente dalla potente cosca Alvaro imperante a Sinopoli, San Procopio, Cosoleto, Delianuova e zone limitrofe – ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione mafiosa, diversi reati in materia di armi e di sostanze stupefacenti, estorsioni, favoreggiamento reale, violenza privata, violazioni in materia elettorale, aggravati dal ricorso al metodo mafioso e dalla finalità di aver agevolato la ‘ndrangheta, nonché di scambio elettorale politico mafioso.

I politici coinvolti

In questa inchiesta finì ai domiciliari anche il sindaco Domenico Creazzo, da pochi giorni eletto anche consigliere regionale.
Egli nel coltivare e realizzare il progetto di candidarsi e vincere le elezioni regionali del gennaio 2020, si era rivolto alla ‘ndrangheta, in particolare a Domenico Laurendi dapprima attraverso il fratello Antonino (finito in carcere e solo dopo scarcerato) in grado di procacciare voti, in cambio di favori e utilità, grazie alle sue aderenze con figure apicali della cosca Alvaro e poi direttamente, al fine di sbaragliare gli avversari politici.

Gli altri politici coinvolti

Con la sua azione pervasiva, la ‘ndrangheta, secondo la tesi della Dda, è riuscita a collocare propri membri ai vertici del governo, dell’assemblea elettiva e all’interno degli apparati dell’amministrazione comunale di Sant’Eufemia d’Aspromonte. Con il ruolo di capo, promotore ed organizzatore dell’associazione mafiosa era stato arrestato in esecuzione della misura cautelare della custodia in carcere il Vice Sindaco, Cosimo Idà, artefice di diverse affiliazioni che avevano determinato un forte attrito con le altri componenti del locale di ‘ndrangheta eufemiese e l’alterazione degli equilibri nei rapporti di forza tra le varie fazioni interne allo stesso. Con la contestazione di partecipazione all’associazione mafiosa erano stati arrestati, in esecuzione della misura cautelare della custodia in carcere, il presidente del consiglio comunale in Angelo Alati quale mastro di giornata della cosca, il responsabile dell’ufficio tecnico ingegnere Domenico Luppino, referente della cosca in relazione agli appalti pubblici del comune e Domenico Forgione, inteso “Dominique”, consigliere comunale di minoranza, che aveva il compito di monitorare gli appalti del comune per consentire l’infiltrazione da parte delle imprese riconducibili alla cosca eufemiese.
Ovviamente dagli atti di Eyphemos si è passati alla commissione d’accesso antimafia e da qui alla relazione che il prefetto di Reggio Calabria, Mariani, ha inviato al ministro Lamorgese. Sulla base di questo, il titolare del Viminale ha inteso richiedere e ottenere lo scioglimento del consiglio.

Saltano le elezioni

Alla luce della decisione di sciogliere per mafia il Consiglio, a Sant’Eufemia salteranno anche le elezioni previste per il 20 settembre, così come previsto anche per gli altri comunali sciolti per la stessa ragione.

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