sabato,Aprile 20 2024

Reggio ricorda Fausta Ivaldi: aneddoti e testimonianze sulla donna dalla “vita esagerata”

Dal sindaco Falcomatà parole commosse e la promessa: «La città ti restituirà tutto l'amore che le hai dedicato. Ti ricorderemo»

Reggio ricorda Fausta Ivaldi: aneddoti e testimonianze sulla donna dalla “vita esagerata”

“Ciao Fausta”. La salutano dalla sua pagina Facebook, lasciano messaggi di cordoglio. È la tristezza che prende il sopravvento in un mercoledì di fine anno e saluta Fausta Ivaldi, partigiana coraggiosa, donna che ha votato la vita al servizio dei poveri, girando i luoghi più desolati del mondo e che ha fatto di Reggio luogo eletto, che ha scelto consapevolmente di abitare. I suoi sorrisi hanno illuminato il Centro Comunitario Agape “don Italo Calabrò”, mentre era impegnata ad occuparsi di chi non ha voce: donne sole con figli minori o che hanno subito violenza.

Nanni Barbaro, poeta e scrittore: «Questo è il ricordo più bello che mi porterò di te. Sono testimone di tanti tuoi momenti di sconforto ma pure di uno dei più felici. Esattamente un anno fa, quando scappasti da Alessandria, dopo 40 giorni di amaro deserto, uno dei tanti che dovesti attraversare nella tua vita “esagerata”, che raccontasti in quel meraviglioso libro della e sulla tua vita. Qui stavi per scendere da quel treno che ti riportava per sempre a Reggio Calabria.  Ero li ad aspettarti.

Adesso ricambia il piacere e, per favore, quando arriverò anch’io lassù, lascia per un attimo il tuo amato Leandro e vieni ad accogliermi. Ci tengo. Non ti celebrerò, Faustina del mio cuore. Ti ricorderò e farò in modo che ti ricordino tutti, sempre».

Lucia Mangiapane racconta «Quando ho saputo della triste notizia il mio cuore ha iniziato a battere veloce, le mie mani hanno iniziato a tremare e il mio corpo a non avere più nessuna stabilità fisica. Da quel momento il mio stato d’animo è cambiato, la mia anima si è assolta nel vuoto. Non avrei mai immaginato che quel 23/12 sarebbe l’ultimo giorno che avrei sentito la tua voce al telefono.  Sono qui a ricordare la bella persona che sei, il tuo coraggio e la tua determinazione, il tuo entusiasmo e la tua forza, la tua grinta e la tua allegria, infine – ma non per importanza – la tua generosità e il tuo altruismo.  Non dimenticherò mai il tuo sorriso e quanto rassicuranti fossero le tue parole; sei riuscita ad entrare nella mia vita come un uragano.

Ancora ricordo il giorno della mia laurea mi hai afferrata forte e mi hai sussurrato:” piccola dottoressa ora puoi iniziare a darmi del tu”, in quel momento mi sono sentita come se avessi toccato il cielo con un dito perché non avrei mai immaginato che avessi potuto conoscere una professionista come te. Dopo quel giorno la nostra amicizia è mutata in meglio, ho iniziato a fare volontariato con te, a seguirti giorno dopo giorno nel tuo lavoro. In quel contesto mi trattavi non come una studentessa ma come una tua carissima amica. Voglio ricordarti così, purtroppo non riesco a scrivere senza piangere ma le lacrime versate per la morte di una persona cara non sono un segno di debolezza. Mi mancheranno i tuoi modi, mi mancheranno le tue chiamate, ma soprattutto mi mancherai tu. Sei stata la mia guida ma soprattutto la mia forza, sono certa che lassù farai del bene. Sarai il mio angelo custode. Ti voglio bene Fausta mia.

Fa un parallelo il professore Domenico Gattuso «Fausta Ivaldi, emigrata dal Piemonte al Sud di Reggio Calabria. Agitu Ideo Gudeta emigrata dal profondo Sud Etiope al Nord delle Alpi. Due esempi di integrazione e di intraprendenza sociale. Due donne straordinarie, giuste e bellissime, per quello che hanno rappresentato per la comunità italiana. Due tristi notizie, sia pure in circostanze molto diverse.  Davvero questo 2020 lascia tanta amarezza.  Ma vogliamo ricordare il loro sorriso e le loro straordinarie personalità».

Per il musicologo e sociologo Fulvio D’Ascola «Un pensiero per Fausta Ivaldi, una grande donna, nata ad Alessandria che ha scelto di vivere a Reggio Calabria. Esempio di grande umiltà, passione e competenza, mancherà tanto la sua attenzione verso gli invisibili, la sua intelligenza e la sua umanità».

Filippo Sorgonà, attivista racconta «La tua “vita esagerata” si chiude alla fine di un anno che ricorderemo come un “cimitero”.Sempre al servizio degli ultimi; sempre a combattere per la giustizia sociale, i Diritti, la Libertà.Donna impavida e partigiana: in ogni senso.Eri voluta tornare, per un momento di scoraggiamento sociale, nel tuo Piemonte ma quel mondo “troppo pulito”, “troppo preciso” ti aveva fatto emergere la consapevolezza di un incurabile “mal di calafrica” che ti ha riportato qui (ancora una volta) non per ripiego né per obbligo: solo per scelta gioiosa.

Questa terra piena di contraddizioni ma anche di calore ed enorme umanità aveva conquistato la tua anima che non ha esitato a sceglierla come ultima “casa”. Un anno fa, in una pubblica manifestazione politica, hai voluto dare con tutti noi e centinaia di altri cittadini la tua testimonianza dei valori in cui hai sempre creduto. Hai cantato “Bella Ciao” fino a sentirti male. Questa notizia della tua silenziosa dipartita arriva come vento gelido e tagliente. Proveremo ad essere all’altezza. Proveremo a fare il nostro dovere. Non possiamo non salutarti se non con quell’inno che racchiude tutte le tue lotte; tutte le tue battaglie; tutte i tuoi sogni di un mondo diverso, giusto e solidale: Fausta Bella Ciao!».

Le Botteghe delle Terre del Sole «Fausta Ivaldi era una donna straordinaria, tutti coloro che l’hanno conosciuta hanno potuto toccare con mano la sua energia, il suo grande cuore, la sua generosità. Era una volontaria internazionale, aveva girato il mondo, è stata davvero vicino agli ultimi della terra, dall’Africa…ad Arghillà, dal Sud America al Sud dell’Italia. Raccontava le sue avventure con l’ilarità decisa del suo carattere, era una amica sincera anche della nostra Bottega. È stato un onore averla nostra ospite, un onore condividere con lei pezzi di cammino e conoscere la sua storia di impegno. Ci lascia anche lei in questo 2020 che speriamo di dimenticarci presto. Ma lei no, la nostra Fausta Ivaldi, non la dimenticheremo mai».

Laura Cirella «Conoscevo Fausta da oltre 10 anni. Da quanto con Katia Colica caricavamo la sua macchina di passeggini e scarpe per salirli ad Arghillà. Abbiamo condiviso impegno, progetti, solidarietà, servizio silenzioso e anche tanta bella politica. So che mi mancherà molto e che mancherà a tanti». Nino Liotta, già consigliere comunale: «Ciao Fausta Ivaldi, mancherai a Reggio, la tua Energia Pulita, la tua passione ed il tuo Amore per questa terra mancheranno come l’aria. Riposa in pace

Pina De Felice, poetessa: «Ciao Fausta. Stavamo bene assieme. Ci volevamo bene forse perché quando si è vecchie le affinità diventano sorellanza e gioia del ritrovarsi. Ti stavo preparando una sorpresa. Si mi avevi detto che tu le feste le volevi passare da sola. Ma io ti avevo preparato la cameretta dove avrei ospitato anche la tua cagnetta. Te l’avrei detto oggi pomeriggio perché ieri non mi hai risposto al telefono. Lo sai che ti voglio bene. Te lo ripeterò quando c’incontreremo. Ciao Faustina. Mi dicevi che era così calda e confortante quella vestaglia rosa che ti avevo regalato!».

Nancy Calabrò, scrittrice «Apprendo ora. Ciao Amica mia. Mi mancheranno le nostre lunghe chiacchierate al telefono, la gioia che mi davi e i tuoi consigli pieni di gioia. Se ci sarà un posto dove ritrovarci, spero di poterti incontrare ancora». E anche la poetessa Teresa Lofaro «Ciao grande donna, amica umile, bella e senza frontiere. Amavi questa poesia. “L’ho fatta viaggiare” mi avevi detto con trasporto. Con te viaggerà per sempre Fausta ovunque tu andrai, spirito libero. Grazie per aver incrociato la mia strada».

E poi c’è chi pensa già ad un tributo a questa grande donna.

Francesco Villari. Sono sicuro che Giuseppe Falcomatà sta già pensando a come farle intitolare una strada o una piazza con procedura veloce. Si può fare in alcuni casi del tutto speciali e io non vedo chi altri meriti l’intitolazione di una via di Reggio Calabria più di Fausta Ivaldi, che da non reggina ha mostrato verso questa città molto più amore di quanto non ne abbiamo mai mostrato tutti noi messi insieme. Una donna straordinaria che ha condotto una vita straordinaria al servizio dei meno fortunati. Giù il cappello, signori, di fronte alla grandezza di questa donna.

Eleonora Scrivo. Sindaco Giuseppe Falcomatà, a lei che ci ha scelto come suo popolo elettivo, cosa intitoliamo?

Dal sindaco Falcomatà, qualche minuto fa, arrivano parole chiare. Prima il ricordo, quello che la donna aveva detto “…quindi bisogna decidere e io ho deciso di morire, il più tardi possibile, a Reggio Calabria dove ho la mia grande famiglia di gente che mi vuol bene e che, in questi giorni, me lo ha dimostrato. Dove ho conosciuto quel calore umano sconosciuto altrove”.

E poi il saluto e la promessa: «Ciao Fausta. Hai lasciato un vuoto immenso, ma la tua testimonianza di vita ci riempie di orgoglio e il tuo sorriso sarà ancora un esempio per tutti. Sempre a fianco agli ultimi, una vita al servizio del prossimo. Da piemontese, da cittadina del mondo, sei stata una Reggina vera, Cittadina onoraria nel senso più autentico. Buona, energica, generosa. Hai amato tanto questa città. E adesso la città ti restituirà tutto l’amore che le hai dedicato. Ti ricorderemo».

E sembra di vederla Fausta, dolce, col suo sorriso fermo e sincero, salutare con la mano e di spalle andar via, al suono di “Bella Ciao”.

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