venerdì,Aprile 19 2024

La storia di Myriam, Italo e Coline: in giro per il mondo in sella a una bici – VIDEO

I tre giovani stranieri sono arrivati a Villa San Giovanni. Il loro viaggio è anche un cammino interiore

La storia di Myriam, Italo e Coline: in giro per il mondo in sella a una bici – VIDEO

Immersi nella vita e nella libertà, come nei luoghi che attraversano in sella alla loro bicicletta alla scoperta di sé stessi e degli altri. Stanno girando il mondo e adesso sono in Italia, in particolare in Calabria, a Villa San Giovanni. Un viaggio che è testimonianza gioiosa e vibrante della forza dei sogni e del coraggio di cercare la felicità.

Italo Poloni, giovane cileno di 27 anni nel cui nome palpitano le origini italiane del nonno Isidoro emigrato da Montebelluna in provincia di Treviso, in viaggio con la moglie Myriam Suarez, argentina di 23 anni, e con Coline Berret, giovane francese di 26 anni che a loro si è unita solo qualche mese fa.

Hanno percorso già migliaia di chilometri in questo viaggio che non è solo fuori, su strada, ma che è anche un cammino profondamente interiore.

Gli incontri e l’accoglienza

Italo e Myriam sono in viaggio in bici da dieci mesi e hanno già percorso oltre 8000 chilometri. Sono partiti da Barcellona e, pedalando, hanno attraversato la Spagna, la Francia, la Svizzera e adesso l’Italia.

A Tropea qualche mese fa hanno incontrato Coline che in questo momento è una loro compagna di viaggio. Insieme sono andati in Sicilia e adesso di ritorno hanno fatto nuovamente tappa in Calabria, in particolare a Villa San Giovanni.

Qui la famiglia Rigoli Colloca ha aperto loro le porte della sua casa, dove da sempre dimorano accoglienza e amicizia. Si stanno riposando e ristorando, prima di ripartire alla volta della Puglia e risalire l’Italia.

Una rotta meravigliosa

Italo e Myriam proseguiranno verso l’Europa, fino in Norvegia per poi andare anche in Asia e nuovamente in America. Tappa finale di questo giro del mondo sarà l‘Africa. Coline, invece, è diretta in Croazia.

Non prevedono i tempi in cui il loro giro del mondo in sella a una bicicletta terminerà. E in realtà a importare davvero è solo tutto ciò che accade lungo questa «rotta meravigliosa», come Myriam la definisce. Un viaggio che è esso stesso il dono di un presente già colmo di gratitudine.

«In sella alla bicicletta vedi tutto intorno, senti le persone e i luoghi. Mi sento grata e felice di quello che vivo adesso, dell’aria che respiro e delle persone che incontro e con le quali entro in contatto. Rappresenta un autentico dono essere qui e vivere questo presente a pieno, con tutto quanto ha da offrirci.

Credo che questo sia l’insegnamento più importante della vita, che in questo viaggio stiamo imparando e che vorremmo condividere, stimolando le persone ad aprire il loro cuore e a illuminare le loro coscienze. Non so se questa sia la mia missione nella vita ma certamente questo è il desiderio che sento nascermi dentro; è ciò che mi muove».

I colori e i taccuini

Racconta tutto con un sorriso contagioso Myriam che tre anni fa ha cambiato la sua vita. Studiava disegno grafico e lavorava in una caffetteria, poi un giorno ha lasciato tutto ciò che aveva, capendo che in fondo non era tutto ciò che voleva. Ha iniziato a viaggiare. Solo uno zaino in spalla. Con un’amica ha attraversato Argentina, Cile, Bolivia e Perù ma senza bici. Nel corso del suo cammino ha conosciuto il marito Italo e adesso insieme, da dieci mesi, sono in sella a una bicicletta con l’obiettivo di attraversare tutto il mondo.

Myriam pedala e durante le soste, anch’esse parti integranti del viaggio, scrive il suo diario e realizza disegni meravigliosi. Il suo tratto è sapiente, di grande sensibilità e delicatezza come i colori che con i suoi taccuini, porta con sé a bordo della sua bici. Con lei viaggia anche la sua chitarra Gaia, come il nome greco della terra che respira.

Lasciarsi ispirare dalle persone

Anche Coline scrive un diario e lei si affida agli acquarelli per mostrare agli altri come lei vede il mondo che attraversa: bellissimo e pieno di colori. Coline è partita un anno e mezzo fa lasciando il suo lavoro nel campo dell’ingegneria territoriale. Ha già percorso oltre 14 mila chilometri in bicicletta. «Viaggiare in bicicletta mi regala tutta la libertà che cerco. Con lo stretto necessario puoi partire e andare dove desideri. È un viaggio accessibile a tutti. Io ho scelto di partire perché volevo uscire dalla società in cui non stavo bene e lasciare un lavoro che non mi soddisfaceva. Cerco un’alternativa di vita. Durante il mio viaggio ho conosciuto molte persone che mi hanno ispirato», racconta Coline.

In sella a una bicicletta con l’essenziale per vivere, non per sopravvivere. Qualche vestito, cibo, la borraccia, l’occorrente per dormire dove si può. In sella a una bicicletta anche ciò che serve per documentare gli incontri con le persone e i luoghi attraversati. Italo racconta tutto a migliaia di followers che sui tanti social media seguono lui e i compagni di questa entusiasmante avventura. Un modo per raccontare questo viaggio on the road che in tanti decidono di sostenere con un contributo.

La gioia di condividere

Con una telecamera sul petto, Italo, riprende ogni tratto del viaggio, lo racconta e lo condivide in tempo reale. E quando le batterie si scaricano, ecco i pannelli solari a misura di ambiente e di bici, pronti a generare l’energia sostenibile che serve. Il suo viaggio è iniziato prima, già sette anni fa quando in autostop ha lasciato il Cile e i suoi studi di ingegneria commerciale per girare l’America e parte dell’Europa.

Adesso con la moglie Myriam il giro in bici di tutto il mondo. Sono partiti dieci mesi fa e non importa quando arriveranno in Africa. Conta solo pedalare con l’obiettivo di raggiungerla e vivere a pieno tutto quanto scorre in mezzo.

Cambiare il mondo con pensieri nuovi

«Ho iniziato questo viaggio per aprire la mia mente e il mio cuore. Per diventare più consapevole della vita e del suo valore. Vorrei dimostrare che è possibile vivere in un modo diverso. Viviamo in una società malata che non si concede di sognare. Invece sognare è vita. Anche solo chiedersi cosa noi stiamo facendo quando qualcuno ci vede passare in strada in sella alla nostra bici, può destare un pensiero nuovo che può iniziare a cambiare il mondo. Il mio sogno è iniziare a cambiarlo e pedalando lo realizzo. Ho imparato che niente è impossibile e che i limiti sono solo nella nostra mente», racconta con altrettanta gioia Italo.

Un presente di grande intensità, popolato da sogni che si spingono oltre, fino a dopo che il viaggio sarà finito. «Mi piacerebbe vivere in una casa con un fuoco e un orto. Vorrei che chiunque potesse venire e vivere come in una comunità», conclude Italo.

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