lunedì,Maggio 6 2024

Bronzi di Riace, via libera dal Ministero a nuove indagini archeologiche subacquee

Le ispezioni saranno concentrate nel tratto di spiaggia in località Porto Forticchio e finalizzate a verificare la presenza di nuovi reperti

Bronzi di Riace, via libera dal Ministero a nuove indagini archeologiche subacquee

Un mese di indagini archeologiche subacquee, strumentali per la verifica diretta dei fondali, che si svolgerà nelle acque antistanti la spiaggia di Riace in località “Porto Forticchio”. E’ quanto ha ordinato il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti accogliendo così la richiesta avanzata nei mesi scorsi da studiosi ed esperti guidati dal freelance e scrittore Giuseppe Braghò, alla luce di recenti rinvenimenti fortuiti riconducibili secondo l’esperto ai Bronzi di Riace, ritrovati nell’agosto del 1972 in quello stesso tratto di mare. Si tratta di un manufatto simile a un occhio completo di iride e alette di fissaggio, alcuni grandi chiodi e un rivetto in rame.

«Queste scoperte – dichiarò all’epoca Braghò – evidenziano in modo significativo come l’area di Porto Forticchio sia ancora meritoria di attenzione scientifica. La necessità di effettuare scavi sistematici sia in acqua sia sulla prospicente linea costiera, imporrebbe decisamente un nuovo impulso alla ricerca archeologica. Inoltre l’intera area andrebbe messa immediatamente sotto tutela dalle autorità competenti, perché salvaguardare l’integrità del contesto archeologico di Riace Marina, sicuramente preserverà dati che amplierebbero decisamente le conoscenze diacroniche del territorio, focalizzando l’interesse non solo sullo studio delle celebri statue rinvenute ormai più di cinquant’anni fa in circostanze mai troppo chiarite, ma su tutta la costa ionica calabrese».

Le ispezioni sarebbero dovute partire già lo scorso 26 febbraio, ma le condizioni del mare particolarmente critiche hanno costretto gli addetti ai lavori a rinviare le operazioni. Per l’esecuzione dei servizi sarà utilizzata una motovedetta dell’Arma dei Carabinieri e la motobarca denominata “GEA”. «Apprendiamo la notizia con grande soddisfazione – è il commento del primo cittadino di Riace Antonio Trifoli – E’ importantissimo avviare scavi con esperti per capire se il mare celi altri tesori archeologici. Uno degli obiettivi del cantiere potrebbe essere un nuovo ritrovamento sensazionale ma al contempo si dovrebbe creare un’area archeologica fruibile dai visitatori: il più ampio sito si trasformerebbe in tappa turistica per i visitatori dei Bronzi. Tutto ciò per la valorizzazione turistica ed economica non solo di Riace, ma di tutta l’alta Locride».

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