C’era anche l’arena Lido tra i dieci luoghi pubblici adibiti a spettacolo o proiezioni di film indicati nella guida di “Reggio di Calabria Città del Sole e la sua provincia” che nel 1952 l’azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo consegnava a visitatori e “viandanti” che arrivavano in Città. Finalmente scoprivano Reggio Calabria, con il suo sfavillante e attrattivo Lido (anch’esso oggi decaduto e degradato), la sua fiera Agrumaria da decenni chiusa, con la sola Voce di Calabria come quotidiano, con un aeroporto che si spingeva fino Milano e Catania, già collegate con il mondo.

Teatro Comunale Francesco Cilea, Politeama Siracusa, Arena Lido, Cinema Moderno, Cinema Margherita, Cinema Loreto, Cinema Dopolavoro Ferrovieri, Supercinema Lungomare, Cinema Santa Caterina, Cinema San Paolo. Ecco quei dieci luoghi, di cui oggi sopravvivono soltanto il teatro comunale Francesco Cilea e il cineteatro Metropolitano, al secolo cinema Dopolavoro Ferroviario. Qualche altro cinema ha aperto e poi qualche altro ha chiuso. Di quell’epoca non è rimasto molto né quella attuale recupera.

La rinascita mancata nel 2021

Nel 2021 sembrava che gli antichi fasti di questo “cinema sotto le stelle”, quale è rimasto nella memoria di chi all’epoca lo frequentava, fossero prossimi a tornare. L’Arena Lido sembrava vicina a rinascere. Avrebbe rappresentato un fiore all’occhiello alla sinistra della scalinata monumentale d’acqua del Waterfront che da lì a breve sarebbe stata inaugurata. Invece no. I lavori si sono arenati e ancora non sono ripartiti.

«L’opera è bloccata da molti anni. La società Castore dovrebbe completare, entro l’anno in corso, lo stralcio programmato già aggiornato dai progettisti esterni incaricati». È quanto ha dichiarato l’assessore ai Lavori Pubblici del  Comune di Reggio Calabria, Francesco Costantino impegnato per sbloccare la situazione.

Stanziati nella prima consiliatura di Falcomatà con gli allora Patti per il Sud, 1 milione 850 mila. Contemplati il recupero, la riqualificazione e il completamento del manufatto, rimasto incompiuto per decenni. Esso era stato eretto dopo la demolizione della storica Arena Lido.

La demolizione e la ricostruzione incompiuta

In questi decenni si era pensato anche di cambiare destinazione all’area. Fu mantenuto, invece, il proposito di un cinema – teatro (ma al chiuso con tetto retraibile) con la permanenza delle colonne, per come negli anni Novanta con sindaco Italo Falcomatà, era previsto della progettazione finanziata con il Decreto Reggio. Poi i soldi non bastarono e l’opera restò incompiuta divenendo ricettacolo di rifiuti e rifugio di fortuna per persone senza fissa dimora, circondato da erbacce e da depositi di materiali vario.

L’area di cantiere oggi è di fatto ferma. Solo la recinzione e i cartelli ma nessuna attività di Castore, che ora come allora, dovrebbe essere la ditta incaricata.

Intanto la pulizia operata dentro la struttura rischia di andare dispersa. Il telo che copre l’ingresso inizia cedere. Dentro si intravedono due passeggini. Difficile credere che possano essere dimenticati. Molto bizzarro pensare che siano stati lì parcheggiati, anche perché l’accesso non è libero. Svilente anche solo pensare a un abbandono. Una triste anteprima di come si intenda trasformare quello spazio. Se i lavori non restituiranno l’area alla loro destinazione culturale, sarà altro a prendere il sopravvento.