Un momento storico e carico di significato si è vissuto a Reggio Calabria, dove il procuratore Nicola Gratteri ha ricevuto per la prima volta un riconoscimento nella sua città: il Premio “Solidarietà Nello Vincelli”, istituito dall’associazione Nuova Solidarietà Odv. Un giardino gremita, la presenza di tutte le autorità civili e militari e di tantissimi cittadini hanno reso l’evento una vera manifestazione di affetto, rispetto e gratitudine nei confronti di uno dei simboli della lotta alla ‘ndrangheta in Italia.

A introdurre Gratteri è stata Giovanna Russo, Garante dei diritti delle persone private della libertà personale, che ha pronunciato parole di grande intensità, intrecciando memoria personale, senso delle istituzioni e una forte testimonianza civile: «Grazie Procuratore Gratteri, perché oggi – 5 settembre 2025 – siamo qui, e non è né scontato né banale. Ricordo quando 18 anni fa, da studentessa, lei mi assegnò un 30 senza lode per una tesi sull’economia della criminalità: mi disse che la lode era un patto morale. Quel patto lo onora ogni giorno. E noi oggi siamo qui, ai piedi di una collina dove le piazze di spaccio ancora imperversano, per dirle che c’è chi lotta con coerenza e piedi per terra per costruire legalità vera, non di facciata».

Nel suo intervento, Nicola Gratteri ha sottolineato l’importanza del riconoscimento ricevuto, rimarcando la sua natura popolare: «Se non ricordo male, questo è il primo premio che ricevo a Reggio Calabria. È importante perché proviene dal basso, dal volontariato. So bene i sacrifici che comporta, perché anch’io ho sempre creduto nella cultura del dono e dell’impegno civico. La Jonica, ad esempio, dove operiamo molto per la donazione del sangue e degli organi, è una terra che ha bisogno di essere ascoltata e sostenuta».

Gratteri ha ripercorso anche i suoi anni alla Procura di Reggio Calabria, definiti «durissimi ma bellissimi», ricordando i momenti più intensi e le difficoltà vissute sul campo: «Reggio Calabria è stata ed è una procura fondamentale per il contrasto alla ‘ndrangheta, l’unica mafia presente in tutti i continenti. Qui ho vissuto anni importanti, affrontato ostilità, amarezze, ma anche realizzato inchieste decisive. Chi non punta sul contrasto alla droga, non potrà mai dimostrare con quali soldi vengono costruiti alberghi e ristoranti nel cuore di Milano».

Infine, una stoccata a chi lo critica per la sua presenza mediatica: «Molti dicono che sono sempre in giro. Ma quando vado in televisione o nelle piazze, lo faccio in ferie, usando il mio tempo per parlare ai giovani, spiegare cos’è la mafia, cercare di costruire consapevolezza. Qualcuno in vacanza va in barca o in montagna. Io vado nelle scuole e nelle piazze. Chi mi critica senza nominarmi dovrebbe ricordare che il coraggio non si compra al supermercato o lo hai o non lo hai».

La serata si è chiusa con un lungo applauso e la consegna del premio, un gesto simbolico ma potentissimo, che ha sancito – ancora una volta – il legame profondo tra Nicola Gratteri, la sua terra e una cittadinanza che, nonostante tutto, continua a credere nella giustizia, nella legalità e nella forza delle persone perbene per poi lasciare spazio alle domande curiose degli studenti che in Gratteri vedono incarnato quel valore della legalità che non può e non deve essere circoscritto in una giornata celebrativa.