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«Una città in cui vivere e pregare insieme, in cui accogliere i pellegrini, in cui praticare la carità. Un centro di fervida evangelizzazione in cui si respirano l’odore della terra e il profumo del cielo e del Paradiso.
Questo luogo nasce dopo un lungo discernimento condotto tempo fa grazie alla guida del mio padre spirituale, monsignor Serafino Sprovieri, all’epoca arcivescovo di Benevento.
Fu lui a incoraggiarmi a seguire la mia intensa ispirazione di dare vita a un luogo di preghiera con il cuore rivolto a Maria e a Gesù».
Il luogo di cui parla padre Santo Donato è la Cittadella dell’Immacolata, da lui fondata diversi anni fa, nella frazione di Ceramida nel comune di Bagnara Calabra, a Reggio Calabria.
Una ispirazione segnata dall’esempio di San Massimiliano Maria Kolbe, presbitero e francescano polacco, martire di Auschwitz, fondatore del convento di Niepokalanów che aveva fondato a Teresin in Polonia.
L’odore della terra e il profumo del cielo
Qui l’odore della terra è dato dagli undici ettari di distesa verde che si affaccia sullo Stretto. È dato dagli ulivi secolari e dalla vegetazione che circonda la casa e i numerosi suggestivi luoghi di preghiera e contemplazione: È dato dagli zampilli d’acqua che rivelano una particolare ricchezza sorgiva della zona.
Il profumo del cielo e del paradiso è dato dalle persone che lo abitano. Qui vive la comunità spirituale mista, aspetto che unito all’ispirazione a padre Kolbe concorre all’unicità di questa realtà in Italia. Essa è composta dai Piccoli Fratelli e le Piccole Sorelle dell’Immacolata, prevalentemente calabresi.
Cinquanta fratelli e sorelle in abito azzurro e consacrati a Maria. L’istituto Piccoli Fratelli e Sorelle dell’Immacolata ha iniziato nel 2000 il suo cammino. Tappa essenziale del cammino è stata la realizzazione di questa Cittadella, sorta su un vasto terreno, acquistato nel 2010. Qui ogni stagione è un tripudio di colori e la Provvidenza e dunque le donazioni – nessun finanziamento pubblico ed ecclesiale ha avuto parte in questo progetto – hanno reso tutto questo possibile. Qui incede una vita di comunità che si proietta anche fuori, nelle frazioni di Solano, Pellegrina, Porelli e fino a Cannitello, nel comune di Villa San Giovanni, e nelle carceri di Reggio Calabria e Arghillà.
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