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Nel cuore della Calabria, dove la terra profuma ancora di ulivi, agrumi e tradizioni antiche, c’è un dipartimento universitario che guarda avanti, con i piedi ben piantati nel terreno. È il Dipartimento di Agraria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, diretto dal professore Marco Poiana, protagonista del nuovo appuntamento del nostro format A tu per Tu.
Con lui abbiamo parlato di formazione, innovazione, prospettive future e di quel legame profondo che unisce i giovani calabresi alla loro terra. Un legame che il Dipartimento non solo valorizza, ma trasforma in una reale possibilità di crescita professionale.

«Oggi non parliamo più solo di agricoltura in senso tradizionale – spiega il prof. Poiana –. La figura del contadino è cambiata: formiamo imprenditori agricoli, tecnologi alimentari, esperti di sostenibilità, di marketing agroalimentare, capaci di competere nei mercati globali, senza abbandonare le peculiarità del nostro territorio».

Il Dipartimento offre percorsi di studio che spaziano dalla scienza del suolo all’agroindustria, passando per l’agricoltura di precisione e la gestione sostenibile delle risorse naturali. Un ventaglio ampio di possibilità che ha un obiettivo chiaro: dare ai giovani una formazione specializzata, spendibile sul mercato del lavoro, e allo stesso tempo contribuire allo sviluppo locale.

«La nostra missione – continua il direttore – è quella di offrire ai ragazzi opportunità concrete, che li motivino a restare. La Calabria ha bisogno di competenze, di idee nuove, ma anche di chi conosce il territorio e lo ama. E noi lavoriamo proprio per questo: per evitare la fuga dei cervelli e, al contrario, attrarre talenti».

Ma il vero valore aggiunto del Dipartimento sta nella sua capacità di unire tradizione e innovazione. Le eccellenze agroalimentari calabresi, dall’olio al bergamotto, dai salumi ai vini, non sono solo motivo d’orgoglio, ma diventano materia viva di studio, sperimentazione e valorizzazione.
«Abbiamo una vocazione naturale alla terra – conclude il prof. Poiana –. È nel nostro DNA. Ma oggi quella vocazione va rinnovata, gestita con competenza scientifica, con visione imprenditoriale, con sensibilità ambientale. Solo così possiamo costruire un futuro sostenibile per i nostri giovani e per la nostra regione».
L’intervista con il professor Poiana ci restituisce l’immagine di un’università che si fa strumento di cambiamento, dove la terra non è più solo fatica, ma occasione. Una terra che insegna, che forma, che dà frutti. Anche umani.