«Una storia di risparmio e fiducia finita in tribunale, ma con un lieto fine per il cittadino». Così l’avv. Saverio Cuoco, presidente regionale dell’Unione Nazionale Consumatori Calabria, commenta la recente decisione del Tribunale di Reggio Calabria.

Un risparmiatore, convinto che due buoni fruttiferi sottoscritti nel 2002 avessero durata ventennale, si è visto opporre un rifiuto allo sportello: «Sono prescritti». Da qui la battaglia legale, sostenuta dagli avvocati Ermelinda Chiumiento e Cristina Latella, che si è conclusa con la vittoria in aula.

Con sentenza del 19 agosto 2025, il giudice ha condannato Poste Italiane a restituire i 5.000 euro investiti, corrispondere gli interessi maturati e pagare le spese legali. La decisione ha riconosciuto la mancata consegna delle informazioni dovute al momento della sottoscrizione, che impedì al cliente di conoscere la reale durata dei titoli, in realtà settennali e non ventennali.

Richiamato il D.M. 19 dicembre 2000, la sentenza sottolinea che la prescrizione decorre non dalla sottoscrizione, ma dal momento in cui il danno diventa riconoscibile, cioè nel 2022 quando Poste rifiutò il rimborso.

«È una vittoria non solo del singolo, ma di tutti i risparmiatori – osserva l’Unione Nazionale Consumatori Calabria – Poste deve garantire chiarezza e trasparenza, soprattutto verso i cittadini anziani che affidano i propri risparmi a strumenti considerati sicuri».

Un verdetto che si inserisce in un filone giurisprudenziale a tutela dei risparmiatori, rafforzando i loro diritti nei confronti dei grandi intermediari e ponendo al centro un principio semplice: il risparmio va tutelato.

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