Il nuovo campus sorgerà nell’ex convento dei Padri Monfortani
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La firma del decreto ministeriale che dà ufficialmente il via al progetto del Campus universitario del Mediterraneo segna un passaggio importante per lo sviluppo dell’Ateneo reggino. Con questo atto, firmato dal Ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini e dal Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, il Governo assegna 4 milioni di euro all’Università Mediterranea per la realizzazione del primo campus universitario della città, un progetto destinato a trasformare il tessuto urbano, economico e sociale dell’area metropolitana.
Un intervento che nasce grazie all’emendamento alla Legge di Bilancio presentato dall’On. Francesco Cannizzaro, e che — secondo il presidente del movimento La Calabria che vogliamo, Giuseppe Nucera, già presidente di Confindustria Reggio Calabria — rappresenta «una svolta concreta per la crescita del territorio. La presenza di centinaia di studenti italiani e stranieri potrà infatti generare un nuovo indotto per le attività commerciali, abitative e culturali, rafforzando enormemente l’identità di Reggio Calabria come città universitaria e porta del Mediterraneo».
«La firma del decreto per il campus universitario – afferma Nucera – è un fatto di grande rilevanza non solo dal punto di vista culturale ma che deve ambire a rilanciare Reggio Calabria, riposizionandola al centro del Mediterraneo, accogliendo studenti da tutta Italia e dal resto del mondo. Va dato merito all’on. Francesco Cannizzaro di riuscire a portare risultati concreti per lo sviluppo di Reggio Calabria, come in occasione di altri emendamenti di natura simile a quello ottenuto in questa circostanza per il campus».
Il nuovo campus, che sorgerà nell’ex convento dei Padri Monfortani, sarà un luogo aperto e multifunzionale, in grado di accogliere studenti, docenti e ricercatori italiani e stranieri, con strutture dedicate allo studio, alla ricerca, allo sport e alla socialità.
Per Nucera, l’intervento «ha il potenziale per innescare un processo di rigenerazione urbana e culturale di grande portata. Il campus – aggiunge – potrà diventare un punto di riferimento per Reggio e la Calabria, favorendo lo sviluppo di una comunità accademica viva, dinamica e internazionale. È una sfida che richiede collaborazione istituzionale e visione strategica, perché solo attraverso il gioco di squadra tra università, istituzioni e mondo imprenditoriale si potrà cogliere appieno questa opportunità».
Il presidente del movimento ‘La Calabria che vogliamo’ invita inoltre a guardare oltre la sede centrale individuata per il campus, proponendo una visione più ampia che coinvolga altre aree della città, in particolare quelle oggi sottoutilizzate.
«Mi permetto di segnalare – spiega Nucera – l’area militare di Ciccarello, o altre zone dell’area sud, ad esempio nei pressi dell’ospedale Morelli, che potrebbero ospitare strutture connesse all’Ateneo reggino oggi destinatario dell’importante intervento per la realizzazione del campus universitario. Auspico che il Rettore Zimbalatti e le istituzioni possano guardare a queste aree, che potrebbero essere rilanciate con la creazione di strutture sportive e spazi multifunzionali, garantendo nuove prospettive di crescita a quei luoghi oggi trascurati, e contribuendo allo sviluppo della stessa Università Mediterranea», conclude Nucera.