«La CGIL e la FILLEA Area Metropolitana di Reggio Calabria esprimono piena solidarietà all’imprenditore e ai lavoratori impegnati nel cantiere di ristrutturazione della chiesa di Caulonia, vittime di una tentata estorsione di stampo mafioso» – così in una nota i Segretari CGIL Endrio Minervino e Gregorio Pititto.

«Condanniamo – aggiungono – con estrema fermezza questo ennesimo episodio di violenza e intimidazione, che dimostra come la ‘ndrangheta continui a tentare di imporre il proprio controllo sul lavoro e sull’economia del nostro territorio.

Allo stesso tempo, esprimiamo grande apprezzamento per il coraggio e la determinazione di chi, di fronte alla minaccia, non si è piegato e ha denunciato. È questo l’esempio da seguire: solo rompendo il silenzio e reagendo insieme possiamo liberare la nostra terra dal ricatto mafioso».

La CGIL e FILLEA Metropolitana, rinnovano l’impegno a sostenere tutti gli imprenditori, i lavoratori e le lavoratrici che subiscono pressioni e intimidazioni, affinché non restino soli.

«È fondamentale – sostengono Minervino e Pititto – che le autorità competenti conducano indagini mirate in tutti i cantieri aperti del territorio metropolitano, per verificare se la pratica criminale di chiedere il “4 o 5 per cento” rappresenti un metodo diffuso di aggressione alle imprese e al lavoro onesto.

Serve una condanna ancora più dura e una reazione collettiva più forte, perché il nostro territorio – già in collasso demografico ed economico – non può continuare a essere ostaggio di una piccola minoranza di delinquenti che offendono la Calabria tutta e ne frenano lo sviluppo.

È necessario costruire una rete territoriale di solidarietà e protezione, un fronte comune tra istituzioni, organizzazioni sindacali e cittadinanza attiva per affermare la legalità, il lavoro dignitoso e la libertà d’impresa».

«Solo così – chiosa la CGIL metropolitana – potremo dire, con orgoglio, che in Calabria il lavoro è più forte della paura».