Durante l’incontro, il designer Paolo Albano ha condiviso la propria esperienza internazionale e il valore del legame tra creatività, identità territoriale e cultura calabrese
Tutti gli articoli di Società
PHOTO
Giornata di alta levatura culturale, quella vissuta dai ragazzi del Liceo Scientifico Zaleuco, facente parte del Polo Liceale di Locri, guidato dalla Dirigente Carmela Rita Serafino, che, giovedì 16 ottobre, hanno partecipato al convegno «Il Design come linguaggio culturale, capace di raccontare memorie, luoghi e tradizioni», nell’Aula Magna «L. Quaroni» del Dipartimento di Architettura e Design dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria.
Gli studenti della classe 5 B: Chiara Alecci, Greta Arone, Rocco Bartolo, Benedetta Cristiano, Dario Femia, Anna Furci, Antonella Giampaolo, Nicole Guerrisi, Viviana Lafronte, Ethan Loccisano, Maria Antonia Marvelli, Francesco Chianese, Giusy Tavarnesi, Giulia Versaci, Antonio Zannino e Sofia Albanese, accompagnati dalla prof.ssa Patrizia Guazzoni e dalla prof.ssa Sabrina Prestipino, hanno potuto beneficiare di un incontro dove l’arte e la vita si sono intrecciate nella relazione di Paolo Albano, che ha parlato della sua esperienza esistenziale e di come lo ha portato ad affermarsi, nella sua professione, a livello internazionale.
Di origine locrese, è stato più volte ospite al Liceo Scientifico Zaleuco, che lo ha visto suo studente, per il sessantesimo dello Zaleuco e per l’intitolazione dell’Aula Magna a Costantino Dardi. Non solo, è l’artefice del progetto «La Città del Mare», che porterà all’unione delle cittadine di Locri e Siderno, con la realizzazione di un ponte costruito da un arco circolare al quale è sospeso, mediante un sistema a sette stralli, un impalcato metallico rettilineo da un lato e ad andamento sinusoidale dall’altro.
Una vita la sua, come ha ribadito durante il convegno, spesa a rendere ciò che viviamo nel quotidiano qualcosa di esclusivo che, tramite il linguaggio culturale, ha identificato memorie, luoghi e tradizioni di una società. Per arrivare a ciò, ha sottolineato Albano, bisogna costruire un percorso al proprio talento creativo, che può essere innato e agire in maniera istantanea, ma deve poi essere forgiato da sacrifici, rinunce e lotte a difesa della propria passione, il tutto supportato dall’orgoglio di essere della Calabria, con quella testardaggine sanguigna e verace che porta a compiere opere straordinarie, dando un’impronta unica al design.
In quel lavoro, infatti, c’è un risultato di memorie, luoghi e tradizioni che lo rende segno tangibile e indelebile della cultura di una società. Un esempio, che ha riportato Albano, è stato quello su una macchina della pasta, realizzata da lui qualche anno fa, con un design unico nel suo genere: un contrasto tra la parte di sostegno morbido e la parte operativa meccanica, la cui linea contribuisce a renderla familiare ed elegantemente funzionale. Anche i diversi tipi di pasta che ne vengono fuori, nella loro forma semplice ma di effetto, ricordano parti della nostra vita quotidiana: le penne, con la loro forma affusolata, riprendono quella dei grattacieli; le farfalle un certo tipo di cravatta, e così via.
Presenti al convegno anche il prof. Martino Milardi, che ha organizzato il tutto, e la prof.ssa Francesca Giglio. Entrambi hanno illustrato il corso di design alle matricole, in particolare il «Corso interdisciplinare di Product Design» e il modulo «Design per il prodotto industriale e artigianale», tenendo presente, nei loro interventi, la centralità del discorso di Albano: «la creatività non è figlia di un momento, ma di un processo».
Interessante anche l’intervento della prof.ssa Prestipino, che ha voluto ricordare l’impegno dei suoi genitori nel campo dell’Arte e del Design, e come questo abbia agevolato la sua predisposizione su quella strada. Un’altra grande opportunità per gli studenti del Polo Liceale di seguire incontri formativi eccellenti, che vanno ad arricchire il loro bagaglio culturale e formativo, sempre in nome del successo personale dello studente.