La lettera, redatta dalla poetessa Marina Neri e firmata dal coordinatore Giovanni Suraci, chiede un incontro con il Capo dello Stato. Non restare in silenzio davanti ai conflitti che insanguinano il mondo. È questo il messaggio lanciato da I Poeti per la Pace di Reggio Calabria, che hanno inviato una lettera al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella chiedendo un incontro al Quirinale.

Il testo, curato dalla poetessa Marina Neri e firmato dal coordinatore Giovanni Suraci, è un appello accorato contro «il delirio collettivo» che oggi si traduce in oltre cinquanta scenari di guerra aperti nel mondo, incluso il massacro di Gaza.

«Presidente – si legge nella lettera – da italiani non possiamo consentire che un giorno i nostri figli abbiano a vergognarsi della pavidità del loro popolo che girò lo sguardo mentre bambini innocenti pagavano il dazio di essere nati in una terra abbandonata dalla Storia».

I poeti richiamano il valore costituzionale del ripudio della guerra, chiedendo che l’Italia torni a essere «negoziatrice privilegiata di pace» e faccia sentire la propria voce «al di sopra delle fazioni ideologiche». Il movimento culturale ribadisce che la poesia non può cambiare da sola i destini del mondo, ma può rappresentare «un segno indelebile, un punto fermo e una presa di posizione incancellabile».

Dalla Pinetina di Gambarie all’area dello Stretto, i Poeti per la Pace vogliono trasformare i loro versi in un «foglio vivente e reale» contro le guerre, chiedendo a Mattarella di scuotere «questi tempi oscuri» e restituire orgoglio a un’Italia che ripudia i conflitti armati.

«Confidiamo nel Suo amore per la Costituzione – scrivono – e saremo al suo fianco, uniti, per onorare quel “ripudio” che è fondamento di ogni civiltà».