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La Giornata Nazionale della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie giunge alla sua trentesima edizione, un traguardo che testimonia il coinvolgimento di una vasta rete di associazioni, scuole e realtà sociali impegnate nel cambiamento culturale e civile dei territori.
Anche quest’anno, gli studenti del Liceo “Piria” di Rosarno e Laureana di Borrello celebreranno la giornata con una serie di attività coordinate dalla prof.ssa Cetty Cocolo. Il percorso prevede momenti di riflessione, la visione del film “I cento passi”, seminari e laboratori didattici su temi legati alla lotta alle mafie, come “Mafia e Antimafia tra arcaico e moderno” e “Le implicazioni del potere mafioso e il grande affare delle droghe”.
Riconosciuta ufficialmente dallo Stato italiano con la legge n. 20 dell’8 marzo 2017, la giornata del 21 marzo è un momento di riflessione collettiva che intreccia testimonianze, incontri e approfondimenti con il contributo dei familiari delle vittime innocenti delle mafie.
«È una giornata che segna sia un arrivo che una ripartenza per il nostro agire», sottolinea la dirigente Mariarosaria Russo, «mettendo al centro della riflessione la figura della vittima come persona e il diritto fondamentale alla verità e alla giustizia. Questo diritto appartiene non solo ai familiari, ma a tutta la società».
Nel ricordo di tutte le vittime, la preside ha scelto di focalizzare l’attenzione sulla figura del magistrato Francesca Morvillo, moglie del giudice Giovanni Falcone, attraverso le parole del fratello, il magistrato Alfredo Morvillo, già Presidente del Tribunale di Trapani e componente del pool antimafia che indagò sulle stragi del 1992.
L’edizione 2025 della manifestazione nazionale si terrà proprio a Trapani, una città dal passato complesso, crocevia tra criminalità organizzata e resistenza civile. «Si dice che la mafia sia nata nel Trapanese o che qui abbia messo radici profonde. Questo territorio è stato il laboratorio di molte dinamiche mafiose, da qui Cosa Nostra ha costruito le sue vocazioni e ha esportato il suo modello oltre oceano», ha ricordato Russo. «Come accade anche per la ‘ndrangheta calabrese, la mafia trapanese nel tempo ha acquisito caratteri di moderazione, infiltrandosi nei tessuti della società civile, della politica e dell’imprenditoria».
I momenti centrali della Giornata, che vedranno la presenza di una delegazione di studenti del Piria, si svolgeranno il 20 e il 21 marzo. Giovedì 20 marzo è prevista una veglia interreligiosa di preghiera con i familiari delle vittime innocenti delle mafie. Il giorno successivo, il corteo nazionale attraverserà la città di Trapani, culminando nella lettura pubblica dei nomi delle vittime e in momenti di approfondimento che saranno replicati contemporaneamente nelle scuole.
L’iniziativa del Piria si inserisce in una proposta educativa che mira a rafforzare la consapevolezza e l’impegno civile tra gli studenti, mettendo al centro il valore della memoria come strumento di cambiamento. I ragazzi hanno scelto di approfondire la storia del magistrato Francesca Morvillo, vittima innocente della mafia, attraverso la lettura del libro “Il mio silenzio è una stella” di Sabrina Pisu. Un percorso che si pone l’obiettivo di costruire una memoria collettiva viva e consapevole, affinché il sacrificio di chi ha combattuto per la giustizia non venga dimenticato.