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Una nuova, gravissima intimidazione mafiosa ha colpito la Cooperativa “Valle del Marro”, realtà d’eccellenza dell’antimafia sociale aderente a Libera. Un incendio doloso è stato appiccato a un uliveto confiscato alle cosche, situato nei terreni di Castellace, nella Piana di Gioia Tauro, provocando la distruzione di oltre 800 alberi di ulivo e la conseguente perdita di più di 20 mila chilogrammi di raccolto previsto per la prossima stagione.
La Presidenza dell’ANPI Metropolitana di Reggio Calabria, a nome di tutta l’Associazione, esprime ancora una volta piena vicinanza e solidarietà alla Cooperativa “Valle del Marro”, vittima di vili e sistematici atti intimidatori contro i beni confiscati alla criminalità mafiosa e assegnati a chi ha scelto di restituirli alla collettività attraverso il lavoro onesto. Un lavoro che si fa riscatto e dignità, dimostrando che anche nelle terre più difficili è possibile coniugare l’impegno agricolo con l’utilità sociale e la difesa dei diritti della persona.
L’ANPI, certa che le autorità competenti sapranno individuare responsabili e mandanti di tali gravi atti, chiede con forza:
– al Ministro dell’Interno e alla Commissione Parlamentare Antimafia di fare della difesa della Cooperativa “Valle del Marro” una priorità assoluta nella lotta alla ’ndrangheta nella Piana di Gioia Tauro e nell’intera provincia di Reggio Calabria;
– alla Giunta Regionale della Calabria di attivare ogni forma di sostegno economico per aiutare concretamente la Cooperativa a fronteggiare le perdite e i danni subiti.
Nel ribadire la propria vicinanza alla Direzione della Cooperativa, ai suoi soci e lavoratori, l’ANPI si dichiara disponibile a partecipare attivamente a tutte le iniziative ritenute utili per contrastare, sul piano politico e sociale, ogni tentativo di sopraffazione mafiosa.
Una battaglia che deve coinvolgere tutte le forze sane del territorio – istituzionali, politiche, sindacali e sociali – per affermare con fermezza che i beni confiscati devono tornare alla collettività, e che chi li difende non deve essere lasciato solo.