«Il riconoscimento della Cucina Italiana come Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità da parte dell’UNESCO è una gioia immensa, un onore e una responsabilità. È il traguardo di un cammino che appartiene a tutti: alle famiglie che tramandano gesti antichi, ai contadini che custodiscono la terra, ai pescatori che conoscono il mare, agli artigiani del gusto e ai cuochi che ogni giorno trasformano gli ingredienti in cultura». Lo ha dichiarato lo chef Filippo Cogliandro.

«Per me, che porto la Calabria nel cuore e nel mondo, questo riconoscimento rappresenta una conferma profonda: la cucina non è solo tecnica, ma è memoria, identità, comunità. Ogni piatto italiano racconta una storia, un territorio, un’emozione. È un modo di stare insieme, di condividere, di costruire pace e dialogo.

In questi anni ho avuto il privilegio di rappresentare la mia terra in tanti contesti internazionali, dall’Europa all’Africa fino al recente incontro in Messico, al Foro Mundial de la Gastronomía Mexicana. Un’esperienza, quest’ultima, che, grazie al coordinamento dell’esperta UNESCO Patrizia Nardi e alla presenza di una delegazione italiana straordinaria, mi ha fatto comprendere ancora più a fondo quanto la cucina sia un ponte tra culture diverse. A Cuernavaca ho rivisto negli occhi delle cuoche tradizionali messicane la stessa passione delle nostre mamme e delle nostre nonne: la stessa cura, la stessa dignità, la stessa poesia della tradizione.

Da calabrese, sento anche l’orgoglio di aver contribuito, con la Carta di Reggio Calabria e con gli eventi internazionali ospitati nella mia città, a un dialogo che oggi si rivela fondamentale. Reggio Calabria, come tutta la Calabria, è portatrice di un’identità gastronomica forte, antica e autentica, che oggi trova nel riconoscimento UNESCO una nuova luce e un nuovo respiro.

Questo risultato non appartiene a un singolo, ma a un Paese intero. Tuttavia, oggi sento che noi cuochi, ambasciatori delle nostre comunità, siamo chiamati a un nuovo impegno: custodire ciò che siamo e continuare a raccontarlo al mondo, con umiltà, passione e verità.

La cucina italiana è stata riconosciuta patrimonio dell’umanità. Adesso tocca a noi far sì che continui a esserlo ogni giorno: nei gesti, nelle scelte, nella cura della terra e nel rispetto delle tradizioni.
È un onore esserne parte».