Una crisi di fede, unita al desiderio di una vita diversa. Un sacerdote della diocesi di Locri-Gerace, operante nella comunità di Africo, dopo un lungo tempo di riflessione e personale travaglio, ha dichiarato di non riconoscersi più nella religione cattolica e ha scelto di non continuare il suo ministero nella Chiesa, lasciando così la tonaca e abbracciando la fede evangelica. Lo ha fatto informando personalmente i fedeli di questa sua decisione, accolta da tutti con sorpresa.

Alla luce di ciò il vescovo Francesco Oliva ha così provveduto ad emanare i provvedimenti previsti in caso di abbandono della comunione con la chiesa cattolica, sospendendolo dall’esercizio di ogni atto sia di potestà d’ordine che di governo. E di conseguenza, tenendo conto di quanto è stabilito nel can. 1364 §1 del codice di diritto canonico, secondo cui “è fatto divieto a sacerdoti e fedeli di partecipare ad eventuali sue celebrazioni o ad altre pratiche di culto”.

«Chiedo a tutta la comunità diocesana di perseverare nell’unità e nella fraterna comunione, senza giudizi o condanne, ma con quella carità che copre una moltitudine di peccati. Allo stesso tempo, siamo chiamati a ribadire con rinnovata convinzione la nostra fedeltà a Cristo Signore, al Vangelo e alla Chiesa, Madre che ci genera alla fede e ci accompagna nel cammino della vita».

«Questo evento – sottolinea Oliva – ci ricorda che la fede è un dono prezioso e fragile, che va custodito ogni giorno nell’ascolto della Parola, nella preghiera e nella vita sacramentale. Vi invito a non lasciarvi turbare o scandalizzare, ma a trasformare questa prova in occasione di rinnovata testimonianza, perché “quando sono debole, è allora che sono forte”. Preghiamo per questo fratello, perché il Signore illumini il suo cuore e lo accompagni nel cammino che ha scelto. Chiedo anche una preghiera per me e per i sacerdoti della diocesi, affinché siamo sempre segni credibili della fedeltà a Dio. Siamo tutti mendicanti di speranza, in cammino, nella ricerca del vero bene e della salvezza che solo Lui può darci».

Oliva si dichiara particolarmente vicino alla comunità di Africo: «Condivido il suo dolore e sconcerto, assicurando la mia vicinanza e preghiera. Il bene compiuto, i sacramenti celebrati e ricevuti rimangono sempre come gesti della fedeltà di Dio alle sue promesse. Ed ognuno può ringraziare il Signore per quanto ricevuto, sapendo che Egli è la sorgente vera della Grazia, sa scrivere diritto anche sulle righe storte della nostra vita, non ci lascia soli e sa indicarci il cammino da seguire. È lui che serviamo come ministri della grazia ed è lui che opera attraverso il sacro ministero». La parrocchia SS. Salvatore di Africo potrà fare riferimento a don Ulrich Angogna, che il vescovo ha da poco designato quale amministratore parrocchiale.