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Inserire la Comunicazione e il Linguaggio tra le materie scolastiche, a partire dalla scuola dell’obbligo. È questa la proposta che il giornalista Biagio Maimone, originario di Mammola, in provincia di Reggio Calabria, e Direttore della Comunicazione dell’Associazione “Bambino Gesù del Cairo”, ha deciso di sottoporre al Governo italiano.
Una proposta che nasce dall’urgenza, spiega Maimone, di fornire agli studenti strumenti formativi per affrontare l’impatto di social, media e intelligenza artificiale, insegnando le regole deontologiche della comunicazione e contrastando fin dall’infanzia fenomeni come il cyberbullismo e l’incitazione all’odio.
«Siamo di fronte a una svolta epocale», dichiara Maimone, «che vedrà l’affermarsi di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale. È necessario che esse siano governate da una sapiente opera educativa della collettività, sin dalla tenera età, per evitare danni irreparabili».
Nel suo progetto – attualmente in fase di stesura – Maimone immagina un percorso didattico strutturato già dalle scuole elementari, che educhi gli studenti al valore della comunicazione, intesa non solo come trasmissione di messaggi, ma come espressione umanizzante, dialogante, non conflittuale.
«Viviamo in un’epoca in cui si afferma una subcultura comunicativa che impoverisce la relazione umana», osserva, «dove i social e alcuni media veicolano contenuti permeati da violenza, odio sociale e discredito personale. Questo uso distorto del linguaggio rende necessario un intervento educativo, che aiuti a discernere il bene dal male, la verità dalla menzogna, la relazione autentica dall’attacco personale».
Maimone, autore del libro “La comunicazione creativa per lo sviluppo socio-umanitario”, ritiene che la parola debba tornare ad assumere la sua funzione originaria di ponte tra le coscienze, capace di sorreggere e incentivare i processi vitali della società. Per questo si appella a scuola e istituzioni: «Insegnare il valore della parola deve essere compito educativo prioritario: servono materie che pongano al centro l’amore, il dialogo, la gentilezza, le belle maniere, il gesto fraterno».
La proposta sarà formalizzata consultando l’Ordine dei Giornalisti e intende rispondere a una necessità ormai non più rimandabile: «Affidiamo il destino dell’umanità all’opera educativa che pone al centro l’educazione delle coscienze, attraverso l’insegnamento dell’arte comunicativa e del linguaggio creativo, che apre le porte alla conoscenza autentica della vita interiore ed esteriore dell’essere umano», auspica Maimone.