Una tragedia improvvisa ha scosso Melito Porto Salvo nell’Area Grecanica reggina, lasciando la comunità immersa in un dolore che non trova parole. Giovanni Mangiola, trentadue anni, è morto ad Alessandria, dove si era trasferito da pochi giorni per iniziare una nuova esperienza come docente di sostegno. Il suo sogno di insegnare, costruito con sacrifici e attese, si è interrotto prima ancora di cominciare davvero.

A Melito la notizia è arrivata come un’onda che travolge tutto. Nelle strade, nei bar, nelle chat di paese, si parla solo di lui: del suo carattere gentile, della sua educazione, di quella luce che portava negli occhi. Giovanni era uno di quei ragazzi che sanno farsi volere bene, silenzioso e tenace, capace di guardare avanti anche quando la vita aveva già chiesto troppo.

Sui social, i ricordi si moltiplicano come fiori lasciati su una strada. Dal Comune di Melito Porto Salvo, il sindaco Tito Nastasi ha espresso il dolore della città: «La notizia della tragica e improvvisa scomparsa di un nostro giovane concittadino, lontano da casa per motivi di lavoro, ci lascia attoniti e profondamente addolorati. In momenti come questo, ogni parola appare superflua. Restano solo il silenzio e l’abbraccio di un’intera comunità».

Un pensiero toccante anche da parte di Domenico Vincenzo Vinci, direttore di TCS Channel, che lo aveva conosciuto da vicino: «Giovanni era un ragazzo di rara gentilezza, educazione e altruismo. Quando è partito per Alessandria era felice, pronto a costruire il suo futuro con le proprie mani».

La comunità di Melito aspetta Giovanni ed i suoi familiari per l’ultimo saluto, pronta a stringersi attorno a loro con rispetto e amore. E nel silenzio che segue la tragedia resta una sola certezza: certi sorrisi non muoiono, continuano a vivere nelle persone che hanno saputo toccare.