«In seguito all’apertura di un fascicolo da parte della Procura della Repubblica su questioni relative
alla viabilità e alla sicurezza della circolazione, e dopo l’iniziativa discutibile di sanzionare gli utenti
per presunte violazioni del Codice della Navigazione su demanio fluviale, l’amministrazione
comunale di Villa San Giovanni
ha avviato la cosiddetta “campagna strade sicure”, affidata alla
Polizia Locale sotto la guida del nuovo comandante. Quest’ultimo, sin dal suo insediamento, si è
distinto per iniziative quantomeno singolari e prive di adeguata ponderazione.
Non si intende qui giustificare chi viola il Codice della Strada – dichiara l’avvocata Antonia Condemi, presidente provinciale del Codacons – ma ribadire che il principio di legalità
deve valere per tutti, inclusa l’Amministrazione Comunale.
Per questo motivo, già dai primi giorni di
settembre, il Codacons ha presentato un reclamo formale al Garante per la Protezione dei Dati
Personali,
contestando l’utilizzo dei sistemi di videosorveglianza con tecnologia Ocr per la lettura
automatica delle targhe, impiegati per rilevare la mancata copertura assicurativa e l’omessa
revisione dei veicoli.

Tra le criticità riscontrate, la più grave è l’assenza del Documento di Valutazione d’Impatto (Dpia),
obbligatorio ai sensi del Regolamento Ue 679/2016 per un Comune attraversato da circa 5 milioni
di veicoli l’anno. Il mancato rispetto degli adempimenti previsti dal Comitato Europeo
per la
Protezione dei Dati rende privi di legittimità tutti gli atti successivi, dalla carente informativa agli
utenti fino alla tardiva e irregolare nomina del Responsabile della Protezione dei Dati (Dpo),
avvenuta solo dopo il reclamo del Codacons.
Non risulta inoltre alcuna delibera di Giunta che autorizzi la localizzazione degli impianti di
videosorveglianza, come previsto dalla normativa vigente. Con una determinazione dirigenziale, il
comandante ha persino esteso le funzioni degli impianti al controllo dei limiti di velocità, andando
oltre le competenze attribuite dalla Giunta.
Un precedente simile portò al rinvio a giudizio dell’ex
Segretario Comunale e di alcuni amministratori locali.
A queste violazioni si aggiungono ulteriori irregolarità nei verbali di contestazione notificati agli
utenti, nei quali si evidenzia la mancata osservanza di procedure censurate dalla Corte di Cassazione.
Quest’ultima ha stabilito che alcune violazioni, come la scopertura assicurativa, devono essere
accertate direttamente dal personale della Polizia Locale e non in modo differito
. Inoltre, la
rilevazione automatica deve riportare nel verbale tutti i dati tecnici dell’apparato utilizzato: tipo,
modello, marca, omologazione, approvazione e revisione. Tali elementi risultano assenti nei verbali,
e non è sufficiente indicare un sito web dove reperirli.
Queste sono solo alcune delle gravi lacune che caratterizzano l’intero procedimento amministrativo
avviato dalla Giunta villese, che continua a invocare il principio di legalità senza rispettarne le
condizioni minime, mentre la stessa Magistratura di Cassazione e il Ministro delle Infrastrutture
stanno ponendo un freno al malvezzo dei Comuni di fare cassa a danno degli utenti.

Il Codacons come già avvenuto con il reclamo al Garante – conclude l’avvocata Antonia Condemi, presidente provinciale del Codacons proseguirà con determinazione tutte le
azioni necessarie per riaffermare il diritto alla legalità e alla trasparenza amministrativa, anche
attraverso il coinvolgimento dell’Autorità Giudiziaria, come già accaduto in altri comuni calabresi».