«Il bergamotto non è solo un frutto, ma identità, memoria e futuro. Serve un luogo vivo che lo racconti e lo custodisca»
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Un Parco Urbano del Bergamotto nella Vallata del Calopinace, per restituire valore a un territorio che un tempo profumava d’essenza e di lavoro. È la proposta lanciata dal docente e scrittore Enzo Cuzzola, che attraverso una riflessione pubblica richiama l’importanza di trasformare la memoria del bergamotto in un progetto concreto di rinascita culturale e ambientale.
«Noi che siamo cresciuti nella Vallata del Calopinace – scrive Cuzzola – abbiamo conosciuto una stagione che oggi sembra quasi mitica: quella dell’oro verde, il bergamotto. Non era solo un agrume, né soltanto un’eccellenza agricola, ma ricchezza diffusa, identità condivisa e respiro di comunità».
Cuzzola ricorda il tempo in cui l’essenza del bergamotto scandiva la vita quotidiana: «Molti di noi conservano ancora il ricordo del cascolo, i frutti raccolti dai ragazzi e consegnati ai mediatori di quartiere: un rito popolare che significava spesso un gelato per tutti. Padri e madri lavoravano nei giardini come coloni o braccianti: un lavoro duro, ma che teneva insieme terra, dignità e futuro».
Poi, la trasformazione urbanistica: «Le logiche della rendita immobiliare – osserva – furono rapide e spietate: giardini abbattuti e case al loro posto. Ogni filare sradicato era un pezzo di storia che se ne andava. Molti parlarono di modernizzazione, ma fu la fine di un equilibrio antico».
Oggi, mentre le superfici coltivate si sono ridotte e frammentate, il bergamotto vive una nuova stagione di interesse nel mondo della cosmetica, della nutraceutica e della ricerca scientifica. Da qui la proposta di Cuzzola: realizzare un Parco agricolo-museale del Bergamotto, nella Vallata del Calopinace.
«Un parco che sia insieme luogo educativo, culturale e identitario – spiega – con un giardino storico delle diverse cultivar, una fattoria colonica visitabile, un museo contadino della Vallata, una piccola distilleria didattica e spazi per laboratori, scuole ed eventi. Non un monumento nostalgico, ma un luogo vivo che educa, produce consapevolezza e crea economia dolce».
Per Cuzzola, si tratta di «un investimento sulla memoria come futuro». E conclude: «Il bergamotto non è solo un frutto: è linguaggio, storia, lavoro, comunità. È ciò che ci ha reso ciò che siamo. Un Parco Urbano del Bergamotto nella Vallata del Calopinace non sarebbe solo un progetto, ma un atto d’identità».

